«Ho un auto, un BMW M3 del 1999, con la cinghia dell’alternatore rotta e la patente scaduta» ha detto Travis Kalanick, sul palco di NOAH, conferenza hitech
Quando si dice coerenza. L’uomo che punta a rivoluzionare il mondo dei trasporti e a mandare in pensione molte delle auto in circolazione, ha la patente scaduta e una macchina (una BMW M3) chiusa in garage con la cinghia dell’alternatore rotta. Travis Kalanick, Ceo di Uber, si racconta sul palco di NOAH, la conferenza hitech che si tiene in questi giorni a Berlino.
Lo show di Kalanick in Germania
Non ha scelto un modo tradizionale per presentarsi alla platea. Seduto in una vecchia macchina, una Trabant decapottabile, ha fatto il suo ingresso da showman per rispondere alle domande di Kai Diekkman di Bild. Il discorso ha affrontato diversi argomenti dall’IPO di Uber (valutata oggi 60 miliardi di dollari, non è ancora in Borsa), ai piani futuri dell’azienda (si metterà a produrre auto?), fino ai suoi progetti in Arabia Saudita che ha investito 3,5 miliardi per il 5% delle quote aziendali, come svela il New York Times.
«L’IPO è uno step che ci siamo prefissati di raggiungere entro i prossimi 10 anni. L’azienda non vuole produrre auto, ma collaboreremo con chi le costruisce. L’investimento dell’Arabia Saudita aiuterà molte donne ad andare in giro ed emanciparsi» è la risposta di Kalanick sulle questioni sollevate nell’intervista.
Kalanick poi ha parlato anche del successo di UberPool, un servizio che permette a chi fa la stessa tratta di condividere l’auto, che è cresciuto fino a inglobare il 40% delle “corse” San Francisco, la città in cui il Uber ha il maggior successo.
«Non ho rinnovato la patente»
Oltre alle considerazioni sul futuro dell’azienda, Kalanick ha poi offerto alcune curiosità sulla sua vita privata, rispondendo a Diekmann che gli ha chiesto se guidasse una macchina e quale: «Ho un auto, un BMW M3 del 1999, con la cinghia dell’alternatore rotto e la patente scaduta» racconta Kalanick che, tuttavia, prima è stato un amante delle guida. Come ha confessato a VentureBeat, nella fase iniziale della startup, nel tempo libero lavorava come autista di Uber e a quanto pare con ottimi risultati, riportando valutazioni a 5 stelle.