In occasione di SIOS20 pubblichiamo un paper delle startup in Italia. Scaricalo qui
Nel 2019 erano 10.630, oggi sono 12.068, il 3,3% di tutte le società di capitali di recente costituzione (dati del Ministero dello Sviluppo Economico). Le startup nell’Italia così pesantemente ferita dalla emergenza sanitaria hanno continuato a crescere in termini di numeri (+1438). Non si sono fermate.
Certo, non è stato un anno semplice per tante piccole imprese che da poco avevano avviato il loro business, però è stato anche l’anno del boom dell’ecommerce che ha visto una crescita del 26%, del consolidamento dello smartworking che nella fase più acuta dell’emergenza ha coinvolto il 97% delle grandi imprese, il 94% delle pubbliche amministrazioni italiane e il 58% delle PMI, per un totale di 6,58 milioni di lavoratori agili, circa un terzo dei lavoratori dipendenti italiani, oltre dieci volte più dei 570mila censiti nel 2019 (dati dell’Osservatorio del Politecnico di Milano). Nonostante la crisi, secondo l’indagine L’impatto dell’emergenza COVID-19 sulle startup e sull’ecosistema dell’innovazione in Italia realizzata a luglio da VC Hub Italia in collaborazione con EY, molte startup hanno continuato a crescere, sia in termini di assunzione di nuove risorse che di ricavi. Nonostante la crisi, il 58% ha infatti aumentato il personale, il 32% ha registrato un aumento della domanda e il 27% una crescita dei ricavi.
È stato anche l’anno in cui si è dovuto ripensare alla scuola, l’anno in cui tutti gli insegnanti hanno dovuto affrontare l’ostacolo della DaD e trovare nella tecnologia e spesso nelle tecnologie messe a disposizione dalle startup – italiane o straniere – una soluzione adeguata alle loro esigenze.
È stato l’anno dell’arrivederci alle trasferte di lavoro e del benvenuto alle conference call che inevitabilmente hanno fatto registrare il boom delle piattaforme online. E ancora è stato l’anno in cui amaramente abbiamo visto gli eventi fisici trasformarsi in eventi phygital e poi digitali. All’inizio sembrava tutto un po’ improvvisato ma poi si è capito che anche in questo ambito startup che già avevano già un modello potevano fornire soluzioni da integrare.
Nell’anno in cui è cambiato tutto abbiamo raccontato su StartupItalia che l’esercito delle neoimprese innovative è stato dietro al cambiamento, guidandolo in molti casi.
Chi stava già guardando in avanti, verso un mondo digital first, si è trovato nella condizione di poter strutturare un business ancora più di successo.
Il nostro report 2020
Nelle pagine che seguiranno cercheremo di raccontare come è stato il 2020 delle startup partendo da un sondaggio in cui abbiamo coinvolto i founder italiani per capire come hanno affrontato l’emergenza sanitaria e se hanno recepito qualcosa di positivo anche in una situazione drammaticamente diversa.
Proseguiremo poi analizzando i numeri che riguardano gli investimenti in startup nell’anno 2020. Numeri che non si discostano poi così tanto dal quelli dell’anno precedente. In questo sicuramente ha avuto un importante peso l’avvio del fondo di CDP Ventures Capital che ha messo a disposizione delle startup 1 miliardo di euro e che ha già cominciato a investire una parte di questo patrimonio.
Segue poi un’analisi sull’Equity Crowdfunding, numeri e casi di successo da tenere presenti perché le operazioni chiuse quest’anno sono di più di quelle dell’anno scorso e riguardano anche nuovi settori come per esempio quello Immobiliare.
Ancora dedichiamo un capitolo a tracciare un quadro della situazione delle startup al femminile in Italia. In questo abbiamo lavorato insieme a UnionCamere che ci ha aiutato ad avere dati più aggiornati possibile. Infine un ultimo capitolo dedicato all’elenco delle Top 100 startup ossia quelle che hanno fatto meglio nel 2020.
Qui di seguito la possibilità di scaricare il nostro paper. Basta compilare il form.