Domani il presidente del parlamento Europeo Tajani doveva incontrare con altri Zuckerberg a porte chiuse. Dopo molto pressing Zuckerberg ha acconsentito a trasmettere live l’incontro.
Tutto è bene quel che finisce bene. L’audizione di Zuckerberg al Parlamento Europeo che si terrà domani sera dalle 18:15 alle 19:30 sarà trasmessa in diretta streaming sul canale del Parlamento Europeo. Notizia twittata stamattina dallo stesso Presidente Tajani, dopo che un bel putiferio si era scatenato qualche giorno fa su twitter e tra i gruppi parlamentari.
https://twitter.com/EP_President/status/998473764772950016
Galeotto fu il tweet
Colpevole un tweet di Vera Jourova, commissaria Europea per la Giustizia e la protezione dei consumatori che, pur contenta del fatto che Zuckerberg avesse accettato l’invito a comparire davanti al Parlamento Europeo, si doglieva di come fosse un peccato che l’incontro non avvenisse in un’udienza pubblica.
Jourova aggiungeva che gli utenti facebook europei sono più numerosi di quelli americani, però, sottintendeva, negli Stati Uniti Zuckerberg si era presentato al Congresso in udienza pubblica, trasmessa online da qualunque broadcast.
Glad that Mark Zuckerberg accepted invitation from @Europarl_EN and will come to Brussels to answer European questions on privacy. Pity this will not be a public hearing. There are more EU users on FB than there are in the US & Europeans deserve to know how their data is handled.
— Věra Jourová (@VeraJourova) May 16, 2018
Ma la critica, per niente aspra, non è stata ben accolta dal Presidente Tajani che aveva risposto piccato “Questa è la decisione della Conferenza dei Presidenti (dei vari gruppi parlamentari, ndr). Non è tua competenza controllare e criticare il Parlamento Europeo”.
This is a decision of the Conference of Presidents .It is not your job to control and criticize the @Europarl_EN
— Antonio Tajani (@Antonio_Tajani) May 16, 2018
Al che si sono susseguiti una ventina di commenti di cittadini, avvocati, giornalisti, che hanno appoggiato la Jourova e criticato la risposta di Tajani.
Quando il 16 maggio è stato annunciato che Zuckerberg sarebbe venuto a riferire sui fatti di Cambridge Analytica, nel comunicato stampa non si faceva alcun riferimento a porte chiuse, notizia rilasciata solo un giorno dopo.
https://twitter.com/EP_President/status/996766251765682176
La petizione per aprire le porte
La decisione è stata ampiamente criticata da molti degli altri gruppi parlamentari tanto che ne è nata una petizione su Change.org che in quattro giorni ha raccolto oltre 30.000 firme per chiedere al Presidente Tajani di aprire le porte dell’audizione. Sven Giegold, l’europarlamentare che l’ha lanciata, sottolinea proprio come sia il parlamento a fare le leggi in democrazia, non facebook e, come i cittadini americani, anche noi europei meritiamo un’udienza pubblica.
In Europa sia i Green che la sinistra hanno chiesto un cambio di passo da parte del presidente.
A quanto pare le pressioni hanno fatto breccia e Zuckerberg ha accettato. Certo resta molto strano che il Parlamento Europeo debba chiedere una cosa del genere invece che darla per scontata. L’altra nota positiva di tutta questa vicenda è che a partecipare al meeting dovrebbe esserci anche Jan Albrecht, l’eurodeputato dei Green che è stato responsabile per il parlamento del file sul Regolamento Europeo per la Protezione dei Dati, il famigerato GDPR che entrerà in vigore il 25 maggio. Questo vuol dire che, a differenza di quanto accaduto al Congresso Americano, possiamo essere certi che ci sarà almeno una persona più che qualificata per poter porre qualche domanda concreta. E forse è proprio di questo di cui Zuckerberg aveva paura.
Zuckerberg nel suo “tour di scuse” toccherà anche Parigi, mentre restano inattese le richieste di presentarsi davanti al Parlamento Inglese, nonostante la sede di Cambridge Analytica sia proprio nel regno di Sua Maestà.