La startup nata a Genova fornisce soluzioni per monetizzare le informazioni e prendere decisioni aziendali guidate. È tra le 10 finaliste dell’Innovation ShowCase dell’università americana
Da Genova al Mit di Boston. È il viaggio fatto da Rulex Analytics, la piattaforma 100 per cento made in Italy che non solo analizza i big data, ma offre delle soluzioni per ricavarne dei soldi. La startup nata nel 2007 si è raccontata nella prestigiosa università americana il 18 maggio. È stata infatti selezionata tra le dieci finaliste dell’Innovation ShowCase, la competizione che premia le tecnologie in grado di rivoluzionare l’economia digitale.
La prima azienda italiana al Mit
È la prima volta in 13 anni che un’azienda che parla italiano ha avuto questo riconoscimento. E soprattutto ha avuto la possibilità di mettersi in mostra davanti ai dirigenti più importanti dell’Information Technology a livello mondiale nel Simposio del Mit. «Il pubblico del simposio del Mit capisce il valore del nostro business e il potere competitivo delle nostre nuove idee, trasformate già in prodotto unico al mondo», ha detto Andrea Ridi, Ceo di Rulex. Qual è l’unicità di Rulex? Aver eliminato la necessità di ricorrere al tradizionale metodo della scatola nera per analizzare tutti i dati. Ci pensa la sua macchina cognitiva a processare tutte le informazioni e a renderle comprensibili per l’uomo di affari che voglia cercare di guadagnare dai dati che i clienti lasciano in giro qua e là nella rete. Tutto costa relativamente poco e viene fatto nel rispetto delle regole. Le fonti sono soprattutto i social e l’internet delle cose.
Le decisioni aziendali modellate sui dati
L’intuizione alla base di Rulex è che le aziende di tutti i tipi possono riuscire a ottenere valore finanziario dai dati disponibili e archiviati. E aiutare così i dirigenti a prendere decisioni aziendali modellate proprio sulla base delle informazioni di mercato raccolte. A partire dalla vendita dei suoi dati più preziosi a terzi o dall’elaborazione di quei dati per ricavare dei modelli di predizione che possano essere utili ad altre aziende.
Lo staff genovese di Rulex
Andrea Ridi ha viaggiato verso gli Stati Uniti anni prima che lo facesse il suo progetto. In Italia, all’Università di Genova, si era laureato in fisica. È dal 1998 che lavora nel settore della tecnologia, dall’internet delle cose al machine learning. Ed è stato lui a guidare la prima azienda italiana di apprendimento automatico che si è poi affermata a livello internazionale. Genovesi anche gli altri membri dello staff iniziale di Rulex: da Ester Pescio che nel 2013 si è trasferita a Boston per portare Rulex sul mercato americano a Marco Muselli, ingegnere e ricercatore del Cnr che è stato co-fondatore di Rulex.