In Winsconsin gli scarti alimentari prodotti dai supermercati e dai ristoranti diventano fonte per la produzione di combustibile. Un sistema per abbattere i rifiuti solidi e produrre energia in modo sostenibile
A Mequon, nel Winsconsin, c’è un supermercato. In questo supermercato c’è un reparto dedicato alle verdure che offre piatti pronti, vaschette con dentro frutta e verdura tagliate a pezzi e pronte per essere mangiate o cotte: un’operazione che produce una grossa mole di scarti, bucce e torsoli, che prima venivano accumulati in enormi cassonetti e costituivano un enorme spreco (oltre che un costo per lo smaltimento non indifferente). Ora viene riempito solo un piccolo cassonetto ogni mese: tutto il resto di questi scarti viene triturato, conservato in un silos e poi avviato a una locale centrale di produzione di biogas: l’hanno chiamato progetto Grind2Energy.
Niente spreco, niente inganno
Alla base del progetto Grind2Energy c’è una considerazione pratica: anche acquistando frutta e verdura freschi integri, quindi non lavorati dal supermercato, quando si arriva a casa quei prodotti saranno mondati e sminuzzati per essere cucinati (o mangiati crudi). Gli scarti in quel caso finiranno in pattumiera: rifiuto solido organico che probabilmente non produrrà nulla di buono, la raccolta porta a porta avrebbe costi proibitivi. Centralizzare la raccolta di questi scarti direttamente al supermercato, invece, permette di scalare il processo e rende economico il tutto.
Quello che succede all’incirca ogni settimana è che la Milwaukee Metropolitan Sewerage District, l’ente preposto alla gestione di fognature e rifiuti nello stato, passi a svuotare il silos che il supermercato che ha aderito al progetto ospita nei suoi locali: il composto umido viene avviato presso un sito di stoccaggio che dispone di una serie di digestori anaerobici, degli enormi serbatoi sotterranei dove gli scarti organici vengono trasformati dalle colonie batteriche in gas metano.
A questo punto il metano può essere utilizzato per qualsiasi scopo: lo si può vendere a un distributore di combustibile, oppure bruciarlo direttamente per produrre energia da impiegare per rendere autosufficiente il complesso di stoccaggio stesso, e poi vendere al gestore della rete elettrica tutta la parte eccedente.
Chi ci guadagna?
Con Grind2Energy ci guadagnano un po’ tutti. Innanzi tutto i contribuenti, chi paga le tasse: con la produzione di biogas e l’autarchia energetica del centro di stoccaggio si risparmia una cifra non indifferente di energia elettrica che altrimenti dovrebbe essere acquistata a prezzi di mercato. Ci risparmiano pure i supermercati: producendo meno spazzatura pagheranno meno per il servizio. E, ovviamente, ci guadagna anche l’ambiente.