“Il mio attuale stato di salute, a seguito dei recenti controlli, non mi consente di concentrarmi sulle questioni più importanti che riguardano il governo”
La conferenza stampa più difficile di Shinzo Abe. Non solo perché dovrà annunciare il nuovo piano d’aiuti predisposto dal Governo per affrontare l’emergenza sanitaria del Coronavirus, ma anche perché è quella in cui ha annunciato il proprio addio alla poltrona da primo ministro per motivi legati al deterioramento delle sue condizioni di salute.
Cosa ha detto Shinzo Abe
“Il mio attuale stato di salute, a seguito dei recenti controlli, non mi consente di concentrarmi sulle questioni più importanti che riguardano il governo, ed è il motivo per cui intendo farmi da parte”. Così Shinzo Abe, dando corpo alle numerose indiscrezioni giornalistiche che si erano susseguite nei giorni scorsi. “Non vorrei che la mia malattia possa incidere su decisioni politiche importanti” ha spiegato assicurando che continuerà a servire il Paese “finché non sarà trovato un successore”.
Il primo ministro nipponico Shinzo Abe nella conferenza stampa delle sue dimissioni per motivi di salute
Chi succede a Shinzo Abe?
Ma nel partito di centrodestra ora si cerca già un successore. È dato per favorito, almeno come premier pro tempore, il ministro delle finanze, Taro Aso, che potrebbe assumere la carica di Primo ministro ad interim, mentre la fazione di Abe starebbe lavorando perché al premier 66enne succeda Yoshihide Suga, uno degli uomini più vicini al premier. Tra i favoriti anche il 63enne Shigeru Ishiba, già ministro della Difesa e precedente sfidante di Abe alla guida del partito liberal-democratico, nonché l’attuale ministro della Difesa, Taro Kono. Meno probabile che venga nominato il capo della commissione di vigilanza del partito conservatore, Fumio Kishida.
Cosa si sa sullo stato di salute di Shinzo Abe
Sempre secondo indiscrezioni giornalistiche, ad avere provocato le dimissioni di Abe sarebbe stata una rettocolite ulcerosa che lo aveva già costretto alle dimissioni nel 2005-2006. La notizia che la salute di Shinzo Abe fosse in rapido peggioramento è divenuta insistente dopo le sue recenti visite in ospedale. Lo scorso lunedì non era sfuggito alla stampa il fatto che il premier abbia visitato il Keio Hospital a distanza di una settimana da un lungo e meticoloso esame. In quell’occasione l’entourage di Abe aveva assicurato che era intenzione del Primo ministro voler fornire maggiori spiegazioni quanto prima, rimandandole però a un’altra occasione. Nelle scorse settimane, in seguito alla prolungata assenza del premier, un settimanale aveva scritto che Abe aveva vomitato sangue in luglio durante una riunione di lavoro. Un’indiscrezione non confermata ma nemmeno smentita dall’ufficio di Gabinetto.
Si interrompe la corsa del premier più longevo
Si interrompe così la corsa “da record” del Primo ministro più longevo del Giappone. Nel giorno stesso della sua ultima visita in ospedale, il 24 agosto, Abe era diventato il premier giapponese che ha governato più a lungo, superando il record del pro-zio Eisaku Sato di 2.798 giorni senza interruzioni. Abe sarà ricordato come il fautore della cosiddetta Abenomics, una politica economica assai espansiva, basata sulla necessità di stampare grandi quantitativi di moneta e sull’aumento del debito pubblico, che aveva a tratti ridato ossigeno all’asfittica economia nipponica ma non la aveva salvata comunque da un nuovo ingresso nella recessione proprio all’inizio del 2020, ben prima del manifestarsi del Covid-19.