Il commissario all’Economia: “Il SURE da 100 miliardi contro la disoccupazione è un buon inizio, ma ora dobbiamo garantire soldi alle imprese”
Va acuendosi la spaccatura in seno alla Commissione europea sul tema degli aiuti. Se questa mattina Ursula von der Leyen ha scritto all’Italia assicurandole che avrà tutto il sostegno che ha chiesto dall’Unione europea, non pare del medesimo avviso il suo commissario più importante, quello all’Economia. Il caso ha voluto che anche nella principale istituzione comunitaria a scontrarsi fossero proprio una tedesca e un italiano. Ecco, dunque, cosa ha detto Gentiloni.
© Paolo Gentiloni – Twitter
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Gentiloni: “Serve un piano Marshall europeo”
“Il piano SURE da 100 miliardi di euro annunciato che come Commissione abbiamo appena predisposto è soltanto un primo passo”, ha ribadito Paolo Gentiloni, “ma ora ora serve un piano Marshall europeo”. Il commissario all’Economia ha poi comunque ammesso che “i primi passi sono i più importanti”.
“Necessario garantire liquidità alle imprese”
Sul MES: “Quel tipo di strumento è completamente inadeguato alla situazione attuale”. Però, dimostrando piena sintonia con le richieste del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha aggiunto: “Se le condizionalità fossero eliminate, questo strumento che ha un patrimonio così importante potrebbe essere considerato sotto una luce diversa”. “Ma non fossilizziamoci solo su questi strumenti. Come dimostra il SURE, la cassa integrazione europea, gli strumenti possono essere svariati. Ora dobbiamo garantire liquidità alle imprese”.
La lettera di von der Leyen
Come si anticipava, quest’oggi la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha invece scritto una lettera a tutti gli italiani dalle colonne del quotidiano diretto da Carlo Verdelli: “Oggi l’Europa si sta mobilitando al fianco dell’Italia. Purtroppo non è stato sempre così. Bisogna riconoscere che nei primi giorni della crisi, di fronte al bisogno di una risposta comune europea, in troppi hanno pensato solo ai problemi di casa propria. Non si rendevano conto che possiamo sconfiggere questa pandemia solo insieme, come Unione. È stato un comportamento dannoso e che poteva essere evitato. In questi giorni la distanza tra individui è fondamentale per la nostra sicurezza: la distanza tra nazioni europee, al contrario, mette tutti in pericolo”.