Il sondaggio mensile realizzato con Censis, OCSE e Banca Mondiale (l’ultimo ha coinvolto 11 mila PMI italiane) dà una panoramica sugli scenari economici in base alle risposte delle piccole e medie imprese presenti su Facebook
Più della metà delle PMI italiane su Facebook (il 66%) dichiara di aver aumentato le vendite grazie alla piattaforma di Zuckerberg, mentre il 70% sostiene che il social network consente loro di trovare nuovi clienti. E una PMI su 3 afferma di aver assunto più persone grazie all’aumento di domanda derivante dalla loro presenza digitale. Sono alcuni dei dati emersi dal Future of Business Survey presentato questa mattina nel corso del Future of Business Summit di Roma, appuntamento promosso da Facebook in collaborazione con Censis e WWWorkers. Il Future of Business Survey, realizzato con insieme a OCSE e Banca Mondiale, è un sondaggio mensile (l’ultimo ha coinvolto oltre 49 mila PMI nel mondo, 11 mila italiane) che dà una panoramica sugli scenari economici in base alle risposte delle piccole e medie imprese presenti su Facebook. L’evento si è concentrato sul Made in Italy e su come le tecnologie digitali possono facilitarne la diffusione nel mondo. Presenti all’iniziativa anche Laura Bononcini (Responsabile Relazioni Istituzionali Facebook Italia), Stefano Scalera (consigliere del Ministro dell’Economia), Marco Grossi (Senior Manager Facebook), Giorgio De Rita (Segretario Generale del Censis), Mariarosa Lunati (Head of Entrepreneurship, Productivity and Microdata dell’OCSE). Sono intervenuti anche Enrico Casati (co-founder e ceo di Velasca), Ruggero Frigoli (ceo e co-founder di Tonki), Giampaolo Colletti (rete WWWorkers), testimonianze di come le PMI Italiane attive online grazie al digitale hanno potuto promuovere i loro prodotti nel mondo.
Più sicure all’estero, col digitale
Dall’indagine è emerso che le PMI italiane che hanno rapporti con l’estero sono più sicure nel condurre le proprie attività di business e positive verso le prospettive di crescita. Inoltre, le PMI si affidano sempre di più a strumenti digitali per il commercio internazionale e quasi la metà delle aziende esportatrici (44%) ha dichiarato che più del 75% delle loro vendite internazionali dipende dagli strumenti online.
Strumento per i policymaker
«Il Future of Business Survey – ha spiegato Laura Bononcini – può essere un valido strumenti per informare i policymaker sull’attuale situazione economica e sulle priorità espresse dalle aziende». Pensando a Facebook «nessuno avrebbe potuto prevedere che un social network universitario – ha aggiunto – sarebbe potuto diventare uno strumento tanto importante per il business e la crescita di milioni di PMI in tutto il mondo. In particolare, come dimostrato da un recente studio sulle PMI italiane che sono sulla piattaforma, 1 PMI su 3 afferma di aver assunto più persone grazie all’aumento di domanda derivante dalla loro presenza digitale». Il modo con cui Facebook è connesso alle PMI e come gli consente di crescere, lo ha spiegato Marco Grossi, Senior Manager Facebook Italia: l’uso della Pagina, la messaggistica e la promozione fanno di Facebook «la migliore piattaforma di marketing per le PMI. L’87% degli Italiani presenti su Facebook – ha spiegato Grossi – ha almeno una connessione con una PMI italiana e 143 milioni di persone nel mondo sono connesse con un’azienda in Italia tramite Facebook, quindi possiamo affermare che grazie all’utilizzo di Facebook ed Instagram le imprese hanno effettivamente la possibilità di incrementare la propria crescita e lo sviluppo internazionale. È evidente quanto il digitale possa fare la differenza».