Dentro ci sono solo otto nomi italiani: Ferrari, Juventus, Milan, Inter, Sebastian Giovinco, Andrea Pirlo, As Roma e Napoli. Non uno di più. E tutti, per così dire, nella parte bassa della classifica. Cioè dal 144esimo posto in poi (quello occupato dal Cavallino rampante). Forbes ha appena lanciato la sua maxiclassifica dedicata al complicato universo sportivo mondiale. Si tratta dello SportsMoneyIndex, la chart definitiva che mette uno dietro l’altro i 430 più ricchi fra atleti, squadre, marchi e agenzie di management. Qualche nome (da Verizon a Kellogg’s) sembra azzeccarci poco ma è solo perché ne ignoriamo investimenti e ricadute nell’agorà sportiva internazionale.
Chi c’è al vertice
Prima di arrivare agli italiani nella lista dei paperoni dello sport partiamo dal vertice. Nelle prime tre posizioni spiccano il colosso Nike e le due più grandi squadre di calcio del mondo: il Real Madrid e il Barcellona. Nel primo caso Forbes segna un valore di quasi 28 miliardi di dollari con fatturato da 30 miliardi. Nel secondo una valutazione da 3,6 miliardi con incassi da 694 milioni. Nel terzo qualcosa di paragonabile: 3,5 miliardi per 675 milioni di ricavi. Numeri fantascientifici.
Ovviamente la classifica non tiene conto solo dei fondamentali economici. Quei 430 nomi sono finiti lì dentro sia per la loro potenza finanziaria così come la loro capacità di peso e influenza degli altri player nel mondo sportivo. In definitiva Forbes ha mescolato tutti gli indici di cui già disponeva sul settore insieme ai dati economici, tirando fuori una fotografia senza precedenti dei rapporti di forza nell’universo sportivo.
Il resto della top 10
Tornando alla classifica, la top 10 prosegue con la Pepsi al quarto posto (valore 19,4 miliardi, fatturato per 11,8), il campionissimo dell’Nba LeBron James (che guadagna 86 milioni di dollari l’anno), la squadra di baseball New York Yankees (valutazione 3,4 miliardi, incassi 516 milioni di dollari), Cristiano Ronaldo (88 milioni di dollari incassati) e la prima agenzia, la losangelina Creative Artists Agency che gestisce contratti di sportivi in quasi ogni disciplina (ma fa la parte del leone nella Nfl) per quasi 8 miliardi di dollari. Lionel Messi si piazza alla nona posizione (guadagni sotto il nemico CR7 a 81,4 milioni) mentre i New York Giants, team di football americano, chiudono le prime dieci piazze (valutazione 3,1 miliardi, 444 milioni di incassi).
Scorrendo la parte alta saltano fuori nomi noti e altri meno allo sportivo medio europeo. Si va dai New York Knicks (11esimi) al Manchester United fresco di Europa League (14esimo) passando per l’immancabile Coca-Cola (17esima), i San Francisco Giants (27esimi) o Wayne Rooney (47esimo).
E gli italiani?
Incredibilmente, stando almeno a questa classifica, la Ferrari s’incontra solo al 144esimo posto. Per Forbes vale 1,3 miliardi di dollari per 455 milioni di fatturato (anche se l’impressione è che venga valutato solo l’asset prettamente sportivo e non quello commerciale). Occorre arrivare al 171esimo per incontrare la Juventus (valore 1,3 miliardi, 390 milioni di incassi) precipitando invece al 273esimo (beninteso, si parla pur sempre del vertice internazionale del business sportivo) per il Milan – 825 milioni di valore e 240 di revenue – e poco oltre per l’Inter (559 milioni per 198).
La presenza tricolore si completa con due giocatori, tutti e due ex bianconeri, e due società: i primi sono Sebastian Giovinco, trasferitosi al Toronto (ma i dati non sono disponibili) e Andrea Pirlo (7,5 milioni di dollari di guadagni, ora gioca col New York City). Le seconde l’As Roma al 328esimo posto con una valutazione di 508 milioni ed entrate da 217 e il Napoli con un rapporto di 396 e 151 milioni.