Le stime arrivano dal World Economic Outlook, pubblicato martedì 13 ottobre. Per l’Italia, prevista una contrazione del 10,6%
Seppur fra tante incertezze, il Fondo Monetario Internazionale migliora leggermente il quadro per l’economia globale e italiana. Il PIL mondiale è visto infatti regredire del 4,4% nel 2020, contro il -5,2% stimato nel mese di giugno. Per l’Italia, si passa da un -12,8% a una contrazione più contenuta, seppur comunque molto grave, del 10,6%. Si assottiglia parzialmente la forbice con le stime governative che, dal Nadef, prevedono una regressione a una cifra, pari al 9%.
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FMI, le stime per l’Italia
Se, nell’ultimo report del World Economic Outlook, la diminuzione del PIL in Italia si fa più contenuta di 2,2 punti percentuali, è visto però a ribasso l’aumento per il 2021. A giugno infatti, il FMI prevedeva un aumento del 6,3% del Prodotto interno lordo del nostro Paese per il prossimo anno. Mentre l’ultima previsione parla di un +5,3%.
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte
Continua a salire anche il debito pubblico italiano, previsto arrivare al 161,8% nel 2020, contro il 134,8% del 2019. Per avere un primo calo del debito, si dovrà aspettare il 2021 (stimato al 158,3%). Per scendere, entro il 2025 al 152,6%. Crescono anche i parametri del deficit in Italia, stimato al 13% per quest’anno e al 6,2% nel 2021. Nel 2025 si dovrebbe arrivare al 2,5%.
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Aumenta, infine, anche la disoccupazione. Secondo il FMI, l’Italia arriverà a toccare l’11% nel tasso di disoccupazione nel 2020. Un deciso aumento rispetto al 9,9% del 2019. Dato in peggioramento anche per l’anno prossimo, quando il Fondo vede un ulteriore salita del tasso di disoccupazione all’11,8%. Numeri che posizionano l’Italia al terzo posto per disoccupati, dietro Spagna (al 16,8% nel 2020) e Grecia (19,9% quest’anno).
© Immagine: Facebook IMF
I numeri europei e mondiali
Stando ai dati del Fmi, è la Spagna il Paese dell’Eurozona con il crollo del PIL più alto: il 12,8% per il 2020. La Germania subirà una regressione del 6% quest’anno (in calo rispetto al 7,8% stimato a giugno), così come migliorate risultano anche le previsioni per la Francia: -9,8% del PIL, invece che -12,5%. Dal rapporto del World Economic Outlook, escono molto meglio anche gli Stati Uniti e la Cina. Per gli USA, la contrazione del PIL si fermerà al 4,3%, contro il -8% previsto a giugno. Nel 2021 l’aumento è stimato al 3,1%. La Cina crescerà invece già al termine dell’anno in corso. Le nuove stime passano difatti da un +1% a un aumento dell’1,9%, nel 2020. Nel 2021 l’aumento accelererà in modo deciso, attestandosi all’8,2%.
© Immagine: Facebook IMF
Sono invece destinate ad aumentare le perdite complessive per la produzione mondiale a causa della pandemia da Covid-19. Pari a 11.000 miliardi di dollari nel 2020-2021, che diventano 28.000 miliardi, se si considera il quinquennio 2020-2025. Lo afferma Gita Gopinath, capo economista del Fondo Monetario Internazionale. “Questa è la crisi peggiore dalla Grande Depressione“, ha aggiunto, sottolineando anche che le cicatrici che la pandemia lascerà nel medio periodo saranno particolarmente profonde. La ripresa economica è vista per l’appunto in salita, visto anche l’aumento repentino dei contagi in Europa. Per questo il Fondo ha chiesto a Governi e Banche Centrali di proseguire con investimenti pubblici e politiche redistributive, al fine di continuare a sostenere imprese e famiglie.