Un questionario fatto girare tra gli utenti rivelato da The Verge racconta di un’ipotesi nemmeno troppo remota. Il motivo? Gli utenti da un lato postano meno. Dall’altro è una strategia precisa
Un sondaggio del social network ad alcuni utenti svelato da The Verge mostra tutti le strategie che la multinazionale di Zuckerberg sta ideando per far guadagnare i suoi utenti.
Un salvadanaio virtuale per i fan che vogliono fare donazioni o costruire progetti (sul modello del crowdfunding), un marketplace per far collaborare influencer e brand, e un guadagno in percentuale per gli utenti che inseriscono post sponsorizzati sul proprio profilo.
Tutti i modi di Facebook per farti guadagnare
Oggi Facebook non offre agli utenti l’opportunità di avere un guadagno dai loro post. Anche se c’è da dire che ci sono state nelle novità negli ultimi tempi. Come la possibilità per gli inserzionisti di vendere pubblicità all’interno degli Istant Article, lo strumento per leggere articoli di alcune testate editoriali direttamente dall’app mobile di Facebook. E alcuni test come l’inserimento di messaggi pubblicitari all’interno dei video, per poi dividere i ricavi con gli editori: «È ancora presto, ma stiamo pensando a diversi meccanismi per far guadagnare gli utenti» spiega un portavoce dell’azienda a The Verge.
Quanto vale ogni tuo post su Facebook?
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Ecco alcuni modelli possibili presi dal sondaggio
1. Tip jar (posti dove i fan possono dare soldi ai brand per progetti, attività).
2. Branded content (guadagnare soldi pubblicando post di brand con i quali hai accordi commerciali).
3. Sponsor marketplace (luoghi dove far incontrare influencer e brand).
4. Opzioni per donazioni (permettere ai fan di fare donazioni a un istituto di beneficenza a tua scelta).
5. Call to action button (tasti per comprare biglietti oppure registrarsi)
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L’obiettivo di Facebook: la prima piattaforma di condivisione in tempo reale
Secondo The Verge il vero motivo che ha spinto Facebook verso la creazione di meccanismi per far guadagnare gli utenti, è la volontà di diventare la prima piattaforma di real time sharing, la condivisione di contenuti in tempo reale. Un campo nel quale come si sa il social soffre la concorrenza di Twitter e anche da Snapchat.
Andrebbe in questa logica anche lo sforzo verso l’affermazione dello streaming, campo nel quale Twitter (con Periscope) e Snapchat (con Live Stories) sono competitor tosti da superare. Ed è per vincere la “guerra” che il social sta pagando alcuni editori per spingerli a usare la sua piattaforma per fare streaming e non quella di altri.