Sovranisti del Nord europa ancora all’angolo. Rispetto alla risoluzione che dice “sì” a una maggiore solidarietà europea e va a favore delle richieste italiane si registrano le astensioni di Lega e Fratelli d’Italia
Sì a maggiore solidarietà in Europa. Il Recovery Fund europeo (leggi l’approfondimento: che cos’è e a cosa servirà) dovrà essere finanziato “attraverso l’emissione di obbligazioni a lungo termine” e le risorse devono essere erogate “attraverso prestiti e, soprattutto, attraverso sovvenzioni agli Stati, pagamenti diretti per investimenti e capitale proprio”. Lo richiede il Parlamento europeo nella risoluzione appena approvata con 505 voti favorevoli, 119 contrari e 69 astensioni.
Sovranisti in crisi. FdI e Lega si astengono
I Paesi del Nord dunque nuovamente all’angolo nella sfida tra sovranisti e coloro che chiedono invece maggior solidarietà e minor rigore. La risoluzione era stata presentata da Ppe, Pse, Verdi, Renew Europe (liberali+macroniani), Ecr (il gruppo di cui fa parte Fratelli d’Italia).
I parlamentari di Movimento 5 Stelle hanno votato a favore. Cortocircuito tra i sovranisti del nostro Paese, ovvero Lega e Fratelli d’Italia che, non potendo votare contro una risoluzione nettamente a favore dell’Italia, hanno deciso di astenersi. Nuova frattura nel centrodestra: gli europarlamentari di Forza Italia hanno infatti votato a favore (tranne uno che ha votato contro).
Sassoli: Europarlamento sia protagonista
Festeggia il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, per cui la risoluzione approvata sul Recovery Fund “è un messaggio potente alle istituzioni ed ai governi, chiede a Consiglio e Commissione un piano di ripresa rapida e risorse immediate”. Sassoli ha indicato che in questa fase “gli eurodeputati vogliono essere protagonisti”.
David Sassoli
Ma il Recovery Fund slitta
Il peso dell’Europarlamento nell’iter di creazione di questo fondo per la ricostruzione rischia comunque di essere assai marginale e tutto, ancora una volta, si giocherà tra Eurogruppo e Consiglio europeo. Insomma, l‘ultima parola spetterà ancora ai 19 capi di Stato e di Governo della zona euro. Intanto, brutte notizie arrivano dalla Commissione europea di Ursula von der Leyen che ha avuto il (non facile) mandato dai leader europei di predisporre un progetto sul Recovery Fund che accontenti tutti.
David Sassoli
Le posizioni dei Paesi rigoristi, che concedono al più una linea di credito secondo norme ordinarie e degli Stati mediterranei, che chiedono invece finanziamenti a fondo perduto da non restituire per non gravare ulteriormente su debiti sovrani destinati a esplodere con la crisi economica in atto, restano apparentemente inconciliabili. Anche per questo la Commissione ha annunciato che intende prendersi un’altra settimana per presentare la proposta. La nuova data da segnarsi sul calendario è il 27 marzo. Per quella data, Von der Leyen dovrebbe presentare anche il nuovo progetto di bilancio 2021-2027.