Lo ha annunciato il portavoce del presidente Mário Centeno. Il politico portoghese si dice fiducioso
“Ok, siamo pronti per iniziare l’Eurogruppo. Inizierà alle 21.30, ora di Bruxelles. Chiedo scusa a tutti coloro che lo seguono”. Più atteso di una finale dei Mondiali, il vertice dei 19 ministri dell’Economia regge le sorti di diverse economie del Vecchio continente, a iniziare dalla nostra. Inizialmente previsto per le 17 e poi rinviato per due volte fino a finire calendarizzato per le 19, avrà invece il proprio “calcio di inizio” alle 21:30.
Ok, we are ready to start the #Eurogroup meeting.
It will begin at 21.30 Brussels time.
Apologies to all those following this. https://t.co/ob4TYRbEfL— LuisRego (@ljrego) April 9, 2020
Eurogruppo, ancora rinvii
A comunicare l’inizio dei lavori Luis Rego, portavoce del presidente Mário Centeno. In serata proprio Centeno era apparso su Twitter insolitamente ottimista. “Siamo molto vicini ad un accordo, confido che questa volta saremo tutti all’altezza della situazione e dimostreremo il necessario spirito di compromesso, che è la base della nostra Unione”, è quanto ha detto in un video il presidente dell’Eurogruppo, prima dell’avvio della riunione, che però è slittata di altre quattro ore. Un ritardo che lascia intendere che le distanze siano ancora significative e che gli sherpa abbiano chiesto ulteriore tempo per approntare un testo su cui i 19 ministri delle Finanze possano confrontarsi.
I dossier sul tavolo dell’Eurogruppo
Sul tavolo dell’Eurogruppo ci sono già tre dossier ( i 240 miliardi del MES, 200 miliardi dalla BEI oltre i 100 miliardi della cassa integrazione europea SURE) per un totale di mezzo triliardo di euro. Roma, Parigi, Madrid, Lisbona, Atene e altri Stati del Vecchio continente ne hanno però chiesti almeno il doppio. Per questo, se i 18 riusciranno a vincere l’ostruzionismo del ministro delle Finanze olandese, si potrebbe adottare la soluzione mediana proposta da Parigi: un fondo per l’emergenza, temporaneo, finanziato sia dagli Stati sia, di fatto, da obbligazioni comuni. Ma guai a chiamarle Eurobond per non irrigidire Berlino e l’Aia.
Berlino ribadisce il “no” ai covidbond
Nel pomeriggio Angela Merkel ha difatti ribadito la propria contrarietà alla suddivisione del debito tra tutti i Paesi membri: «Ho parlato con Giuseppe Conte e siamo d’accordo sul fatto che serve con urgenza solidarietà in Europa in una delle ore più difficili, se non la più difficile. E la Germania è pronta per la solidarietà». «Voi – ha aggiunto Merkel – sapete che io non credo che si dovrebbe avere una garanzia comune dei debiti e perciò respingiamo gli eurobond». Però ha anche sottolineato che «ci sono così tanti strumenti di solidarietà che si possono trovare diverse buone soluzioni» che riescano ad accontentare entrambe le parti. La solidarietà in Europa è «urgente», ma «su quali siano le misure adeguate si possono avere valutazioni diverse», ha concluso la cancelliera tornando sulla richiesta del premier Giuseppe Conte. Premesse che lasciano intuire che l’Eurogruppo durerà nuovamente tutta la notte. Ma speriamo abbia altri esiti.