Sofinnova Partners ed AbbVie guidano la raccolta di nuovi capitali destinati alla società biotech con un investimento aggiuntivo da parte del fondo JDRF T1D e di numerosi investitori italiani. I fondi raccolti saranno utilizzati per ottenere la prova di conformità clinica di un nuovo farmaco
La biotech italiana Enthera: dedicata allo sviluppo di nuovi approcci terapeutici per il diabete di tipo 1 e le malattie gastrointestinali, ha chiuso una raccolta fondi da 28 milioni di euro. Il round è stato guidato da Sofinnova Partners, venture capital specializzato in scienze della vita, e dall’investitore entrante Abbvie, con ulteriori impegni da parte del Fondo Jdrf T1d (il fondo di venture capital di Juvenile diabetes research foundation) e di altri investitori italiani, tra cui un gruppo coordinato da Banor Sim e un altro da Banca profilo attraverso Arepo fiduciaria e Indaco Venture Partners.
L’operazione rappresenta la più grande raccolta fondi di serie A, destinati al biotech e supportata da un venture capital, realizzata in Italia. E’ inoltre il primo investimento in una biotech italiana da parte di AbbVie Ventures. I capitali raccolti saranno impiegati per il proof-of-concept attraverso uno studio first-in-human di Ent001, il candidato principale di Enthera nella cura del diabete di tipo 1 e delle malattie infiammatorie intestinali.
Il round, di serie A, segna il primo investimento di venture capital di Abbvie in una società italiana. Jdrf in precedenza aveva investito nella società durante il suo round di finanziamento di quattro milioni di euro nel 2018.
Enthera, un approccio terapeutico innovativo
Fondata nel 2016 all’interno dell’acceleratore Biovelocita a partire dalle ricerche di Paolo Fiorina e Francesca D’Addio, Enthera si occupa di sviluppare farmaci per la cura di malattie autoimmuni.
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I capitali raccolti saranno utilizzati per ottenere la prova di conformità clinica del nuovo farmaco Ent001, il principale programma di Enthera, attraverso studi di efficacia e sicurezza nei pazienti. Ent001 è l’unico farmaco attualmente in sviluppo con la capacità di rigenerare il compartimento delle cellule beta pancreatiche nel diabete di tipo 1, così come la struttura originale dell’intestino nelle malattie infiammatorie intestinali, al fine di ristabilire la funzione dell’organo. I fondi saranno anche utilizzati per estendere ulteriormente la pipeline di Enthera.
Le dichiarazioni dei protagonisti
“È per noi un grande riconoscimento che investitori del calibro di Sofinnova Partners, AbbVie e il fondo JDRF T1D abbiano scelto di sostenere Enthera in questa sfida”, ha commentato Giovanni Amabile, Ceo di Enthera. La raccolta conferma la valenza della strategia aziendale e del metodo scientifico utilizzato, conferendo valore alla ricerca che in questo momento in Italia sta permettendo considerevoli passi in avanti nella cura di patologie incurabili. In Enthera abbiamo sviluppato un approccio terapeutico rivoluzionario che offre una nuova prospettiva per malattie non curabili come il diabete di tipo 1 e le malattie infiammatorie dell’intestino. I fondi raccolti ci permetteranno di accelerare lo sviluppo del nostro farmaco Ent001 per raggiungere la prova di conformità clinica. Grazie all’ampliamento della nostra già estesa pipeline, abbiamo l’opportunità di portare una speranza reale ai pazienti affetti da queste patologie, fornendo loro cure efficaci e sicure”.
Graziano Seghezzi, managing partner di Sofinnova partners, che ha contribuito al finanziamento della società sin dall’inizio, ha aggiunto: “Il finanziamento di Series A di Enthera è un traguardo fantastico raggiunto grazie alla leadership di Giovanni che, fin dal suo arrivo in azienda, ha ampliato le attività di ricerca e sviluppo di Enthera in nuove aree terapeutiche. Questa è anche l’occasione per elogiare la capacità di BiovelocITA di trasformare la scienza innovativa di Paolo Fiorina e del suo team in una vera e propria impresa. Enthera è un eccellente esempio di ciò che si può ottenere quando le parti fondamentali di un ecosistema biotecnologico si riuniscono per accelerare l’innovazione in Italia: scienza di altissimo livello, managers con grande esperienza nel biotech e capitale finanziario dedicato”.