Il presente commerciale dei pagamenti mobili con l’Nfc (la tecnologia Near field comunication, con cui pagare facendo scorrere lo smartphone sul Pos), lo abbiamo detto più volte, sono gli operatori di telefonia mobile, che stanno agendo da tramite fra gli utenti e le banche. Il futuro è la gestione delle transazioni in cloud, senza dover quindi passare dalla Sim e liberano gli istituti dalla stretta (di mano?) con i vari Vodafone e Telecom Italia. In futuro molto vicino, a dire il vero perché sia Google sia Mastercard, per citare due colossi, si stanno muovendo in questo modo. E anche la startup italiana Aliena è già pronta a giocare la partita dell’Nfc sulla nuvola.
Fra le 14 startup fin-tech selezionate (qui le altre 13) per la fase finale del GrandPrix, Aliena ha sviluppato l’applicazione Android C3p, nata, come detto, con l’intento di rendere più semplici e accessibili i pagamenti via smartphone attraverso la tecnologia Nfc.
“La nostra app sfrutta la tecnologia Nfc ma la rende accessibile a tutti. Siamo partite da una considerazione banale: ad oggi la tecnologia Nfc è ancora poco usata perché troppo complicata per il cliente. Con il nostro team ci siamo posti l’obiettivo di semplificare il sistema per l’utente e renderlo veramente alla portata di tutti”, hanno raccontato a SmartMoney la co-fondatrice di Aliena Alice Moroni e la Ceo Serena Sposato.
Con le soluzioni attualmente in commercio (in Italia per ora c’è solo l’offerta di Vodafone), il cliente, per pagare con il cellulare, deve avere uno smartphone con Sim Nfc di un operatore che ha stretto un accordo con la banca e deve essere connesso a Internet. Al contrario con C3p: “L’utente è completamente indipendente, non ha bisogno di appoggiarsi a un operatore specifico e non deve essere necessariamente online quando paga”.
Alice Moroni, co-fondatrice di Aliena
Come funziona? “Il cliente scarica gratuitamente la app sul telefonino, si registra e inserisce le sue carte di credito. Automaticamente viene creato un Pin che garantisce l’assoluta sicurezza del pagamento. Allo stesso modo l’esercente scarica la app e a quel punto basta che il Pos dell’esercente si metta in contatto con quello dell’utente per portare a buon fine la transizione”.
Il tutto accade in cloud e in modalità peer-to-peer. Non si sta quindi parlando dell’Hce utilizzato da Google e Mastercard (ne abbiamo parlato qui) ma di una soluzione alternativa. “C3p significa Cloud Contactless Card Payment e non ha bisogno del secure element fisico, e nemmeno di rapporti forti con le banche. Tutte le operazioni avvengono a livello di un server cloud e la sicurezza è garantita da un codice personale”.
Serena Sposato, co-fondatrice e Ceo di Aliena
Della app è già pronto un prototipo e le ragazze, che guidano un piccolo team composto da 4 persone, hanno intenzione di sviluppare un modello di business vantaggioso per gli utenti. “A livello di business puntiamo a guadagnare dagli esercenti che, dopo un periodo di prova, pagheranno la app e una percentuale su ciascuna transizione. Crediamo di arrivare al break even entro il 2016 lasciando il servizio completamente gratuito per gli utenti e senza ricorrere ai venture capitalist.”
E se doveste vincere il GrandPrix?: “Investiremmo nel marketing e nella comunicazione, la nostra app è pronta per essere lanciata sul mercato ma è necessario creare una massa critica e farne conoscere i vantaggi agli utenti”.