Si delineano gli aiuti contenuti nel testo già fortemente in ritardo sui tempi. Statalizzazioni a termine per le grandi aziende, mentre per le imprese più piccole ci saranno ristori a fondo perduto
Da quanto apprende l’agenzia di stampa ANSA, ammonterà a circa 5 miliardi il pacchetto di misure contenute nel dl Aprile per consentire allo Stato di entrare nel capitale delle Piccole e medie imprese che intendano rafforzarsi per superare l’emergenza sanitaria ed economica del Coronavirus.
Dl Aprile, le misure per le PMI e le grandi aziende
Sarebbe questa, secondo quanto apprende l’agenzia giornalistica, l’entità di risorse che il Governo guidato da Giuseppe Conte starebbe puntando a destinare al settore e che sarà inserita nel dl aprile (benché con ogni probabilità sia ormai destinato ad arrivare per il mese di maggio), insieme alle norme per consentire a Cassa Depositi e Prestiti di entrare a tempo determinato nelle grandi imprese in difficoltà. Si parla, nel caso, anche di aziende tra 10 e 249 dipendenti. Una statalizzazione con il timer, visto che lo Stato entrerebbe nel capitale con l’impegno di uscirne in 6 anni. Per le imprese più piccole, invece, ci saranno ristori a fondo perduto.
© Wopke Hoekstra, Twitter
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Intesa Sanpaolo: 2 mld a PMI, 180mila moratorie
«Nei mesi di marzo e aprile abbiamo erogato oltre 2 miliardi di euro in nuovi finanziamenti alle Pmi a fronte di quasi 14mila richieste. Abbiamo concesso circa 180mila sospensioni di finanziamento per un controvalore di circa 22 miliardi a favore di imprese e famiglie». Lo ha dichiarato il presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro, in occasione dell’assemblea degli azionisti. «Sappiamo qual è l’importanza della nostra funzione e siamo impegnati ad assicurare la linfa necessaria al funzionamento dell’economia e alla sopravvivenza di tutti i suoi attori», ha aggiunto. Tra le altre cose, Gros-Pietro ha ricordato che «Intesa Sanpaolo è al vertice in Europa anche per capacità di remunerazione degli azionisti. Abbiamo tuttavia ritenuto doveroso accogliere l’invito della Bce, proponendo all’assemblea ordinaria di soprassedere alla distribuzione del dividendo, che pure è largamente coperto dagli utili conseguiti e dalla dotazione di capitale della banca», ha sottolineato. «Ci riserviamo di riconsiderarne l’opportunità dopo la scadenza del primo ottobre 2020 indicata dal supervisore», ha concluso.