Da un test gratuito di 30 semplici domande, Vitamina individua gli integratori, a proprio marchio, personalizzati sulle esigenze del cliente. Ci si può (per ora) anche fermare al test, per capire quali sono gli aspetti del proprio stile di vita e alimentazione da “integrare”
Il mercato degli integratori alimentari è in continua crescita: negli USA, paese pioniere, vale 133 miliardi di dollari ed entro il 2022 potrebbe raggiungere la cifra di 220 miliardi (fonte: Zion Market Research).
L’Italia, secondo il Centro Studi FederSalus, è il primo paese europeo per vendite: si parla di un giro d’affari di quasi 3 miliardi, con un trend di crescita che nel 2017 ha fatto registrare il +7,3%. Il principale canale di vendita, almeno in Italia, sono le farmacie, dove la scena è (quasi) sempre la stessa: l’utente presenta la prescrizione del medico o spiega i propri sintomi, il farmacista consegna o consiglia e consegna l’integratore più adatto. Pochi minuti e il gioco è fatto.
Filippo Sala, Giovanna Geri e Marco Saccenti, tre ragazzi toscani, hanno invece inteso l’investimento nel mercato degli integratori sia come personalizzazione dei prodotti in base alle esigenze dell’utente, mediante la somministrazione di un semplice test; sia come digitalizzazione del servizio di scelta e acquisto. É nata su questi presupposti la startup Vitamina, una piattaforma su cui è possibile comprare gli integratori – tutti monocomponenti – che realizza un’azienda fiorentina con oltre 40 anni di esperienza e, naturalmente, riconosciuta dal Ministero della Salute. Filippo Sala, co-founder di Vitamina, ha raccontato a StartupItalia! come l’idea d’impresa si sia trasformata in startup, grazie all’accelerata ricevuta dal programma Hubble dell’incubatore fiorentino Nana Bianca.
L’intervista
Come è nata l’idea di Vitamina?
Ho sempre avuto una passione per la personalizzazione dell’alimentazione e dell’integrazione e la mia laurea in Economia mi aveva portato ad interessarmi ai trend del settore. Non ricordo esattamente come è successo ma, tra fine 2016 e inizi 2017, in una normale chiacchierata in famiglia, vennero fuori la parolina magica “integratori alimentari” e considerazioni su quanto stesse crescendo il mercato in Italia. Allora, iniziai a pensare a come innovare l’esistente, proponendo un servizio che desse qualcosa in più agli utenti rispetto a quello offerto in farmacia, e arrivai a immaginare una piattaforma digitale. Ne parlai con Giovanna, un’amica delle scuole superiori che, lavorando da 9 anni in farmacia e avendo una seconda laurea in scienze dell’alimentazione, aveva maggiore contezza delle esigenze dei clienti sugli integratori. Le idee si facevano sempre più chiare e con Marco, visual designer, definimmo l’aspetto estetico del prodotto e quello grafico della piattaforma.
I tre founder di Vitamina
A inizio 2017 c’era quindi un’idea embrionale. Quanto tempo ci è voluto per trasformarla in startup?
É successo tutto molto in fretta. Io aveva già esperienza nel mondo delle startup, provenendo da Teeser – nella top 100 delle migliori startup 2017 secondo StartupItalia! -, quindi sono riuscito ad accelerare i tempi nella stesura del business plan e del pitch ed è arrivata, poco dopo, l’opportunità di candidare il progetto Vitamina al programma di accelerazione Hubble di Nana Bianca. L’esito è stato positivo e da quel momento è iniziata letteralmente l’accelerata. É stato sviluppato l’algoritmo che, sulla piattaforma Vitamina, attraverso la somministrazione di un test, riesce a individuare gli integratori più adatti alle esigenze degli utenti. In 4 mesi abbiamo costituito la società, fatto un beta test della piattaforma e da settembre fino novembre abbiamo corretto alcuni bug. A metà novembre 2017, Vitamina era ufficialmente online.
Cosa succede esattamente sulla piattaforma?
Innanzi tutto, si ha a disposizione una live chat con esperti nutrizionisti che assistono l’utente, fornendogli le informazioni di cui ha bisogno. Cliccando sul tasto “Personalizza”, si accede a un test fatto di 30 domande, molto semplice ma fondamentale per ricavare le informazioni da elaborare per proporre integratori personalizzati. Il test è fatto da 4 sezioni: la prima è anagrafica, la seconda raccoglie 7 obiettivi, ovvero le 7 categorie testa, stress, difese, energia, pelle, digestione e depurazione su cui può agire l’integratore, che contengono da 3 a 5 domande; la terza indaga lo stile di vita e le abitudini alimentari, la quarta è una schermata di riepilogo con il risultato del test e l’indicazione degli integratori a marchio Vitamina più adatti, completi di schede di dettaglio sulla composizione e le indicazioni delle problematiche che può risolvere. A quel punto, si può decidere se procedere o meno con l’acquisto: i prodotti arriveranno a casa entro le successive 72 ore. L’algoritmo su cui gira la piattaforma mixa i 13 integratori ad oggi disponibili, restituendo un risultato che equivale a una confezione contenente da uno a quattro barattolini, ognuno con 30 compresse, nel rispetto delle linee guida ministeriali su dosaggi, certificazioni e stoccaggio. Se l’utente desidera acquistare un prodotto in più o bypassare il test, può farlo nella sezione “Prodotti“, dove è possibile selezionarli.
Oltre alla personalizzazione e all’acquisto online, perché scegliere gli integratori Vitamina?
Perchè c’è un’attenzione maniacale alle materie prime: sul sito è possibile consultare la tracciabilità di ogni singolo ingrediente, un glossario e una serie di contenuti informativi curati da specialisti. Gli ingredienti provengono da tutto il mondo, com’è normale che sia se gli integratori sono fatti con il Ginseng o la Rodiola, che sono coltivati rispettivamente in Cina e Siberia. I prodotti sono realizzati interamente in Italia, da un’azienda fiorentina strutturata e con un’esperienza quarantennale. Tutti gli integratori sono adatti per vegani, vegetariani, privi di ogm e, nella maggior parte dei casi, di lattosio.
Cosa è successo in questi quasi 4 mesi on line di Vitamina e cosa succederà in futuro?
Più di 2000 persone hanno fatto il test online, per curiosità e anche perchè è gratuito. Di questi, si sono registrati oltre 400 e il 70% ha completato l’acquisto. La maggior parte sono donne tra i 30 e i 40 anni, con uno stacco minimo dagli uomini, pari a circa il 5%, e provengono da oltre il 60% delle provincie italiane. Fino ad ora abbiamo cercato di spingere gli utenti a provare il prodotto “one shot”, anche per dargli modo di scoprire e familiarizzare con il packaging, curato in ogni minimo dettaglio e che consente di distinguere cromaticamente l’integratore. Nei prossimi mesi ci aspettiamo che dal test si arrivi all’acquisto finalizzato e personalizzato. L’obiettivo, nel breve termine, è sicuramente quello di migliorare il prodotto e l’usabilità del sito, utilizzare solo ingredienti biologici e, se possibile a km 0. Successivamente – ma parliamo almeno di un un anno – arrivare alla personalizzazione avanzata degli integratori attraverso un test e un algoritmo che prendano in considerazione i valori del sangue e il dna.