L’azienda pugliese che ha sviluppato Ada, software per il marketing integrato, ha lanciato una campagna di equity crowdfunding su Mamacrowd, raggiungendo in poche ore l’obiettivo minimo di 300 mila euro. Il ceo Roberto Calculli ha spiegato a StartupItalia! lo spirito dell’iniziativa e i nuovi traguardi da raggiungere
Short Message Service: in pochi, probabilmente, ricordano il significato dell’acronimo SMS e fanno uso oggi di questo servizio di telefonia, a cui sono subentrati altri strumenti di messaggistica istantanea. Ma tutti ricordano la rivoluzione che ha portato nel modo di comunicare negli anni Novanta e c’è chi ne ha intuito le potenzialità come nuovo mass media. Roberto Calculli, imprenditore di Gravina in Puglia (provincia di Bari), nel 2002, lavorando come responsabile vendite in un’azienda di servizi per cellulari, si rese conto di quanto fosse importante nella sua attività quotidiana avere un sistema software che inviasse lo stesso SMS contemporaneamente a più persone. Con l’evoluzione degli strumenti del marketing digitale e la centralità del customer engagement, nella testa di Roberto Calculli si delinea una nuova soluzione che è diventata anche una nuova impresa: la piattaforma Ada, che integra su un’interfaccia unica gli strumenti del marketing mobile (dalla creazione di landing page, all’invio di sms automatizzati, agli assistenti virtuali), realizzata da The Digital Box, l’azienda nata nel 2013 a Gioia del Colle (provincia di Bari). Roberto Calculli non è solo in questa nuova “impresa” ma riunisce un team di professionisti con esperienza decennale nel settore marketing, mobile e digital, tra cui Marco Landi, ex presidente di Apple. The Digital Box ha chiuso il 2016 con 3 milioni di ricavi, ha attualmente due sedi in Puglia (Gravina in Puglia e Gioia del Colle), una a Barcellona, Palo Alto e Parigi, e ha deciso di alzare l’asticella, lanciando una campagna di equity crowdfunding su Mamacrowd: l’obiettivo minino dei 300 mila euro è stato raggiunto in un paio d’ore e ora si va verso i 900 mila. Roberto Calculli ha spiegato a StartupItalia! cosa vuole diventare The Digital Box, anche grazie alla campagna di equity.
Ada Lovelace è la prima programmatrice della storia. Ha sfidato un’epoca in cui quello dei matematici era “un lavoro da uomo” e ha ispirato il nome della piattaforma di The Digital Box. Qual è la vostra sfida?
«Vogliamo fare a livello software quello che Apple ha fatto a livello hardware, unendo una serie di applicazioni su un’interfaccia unica e semplice da usare. Ada è una piattaforma in cui confluiscono diversi strumenti del marketing mobile e digitale: integra i vari software che le agenzie di marketing o le aziende usano (dai 5 ai 20) per inviare mail, creare landing page, gestire i social media e sfruttare le tecnologie di intelligenza artificiale per avere chatbot, garantendo prodotti 100% mobile-friendly e offrendo anche gli strumenti per la misurazione e l’analisi dei risultati. La sfida quindi è portare sul mercato internazionale un software per il marketing realizzato in Italia, nella Murgia Valley, per competere con i grandi player, localizzati in America e Inghilterra, e riproponendo quello che Sap ha fatto a livello amministrativo e Salesforce in ambito Crm e sales».
Perché avete scelto di fare una campagna di equity crowdfunding?
«Solitamente, quando si sceglie di fare una campagna del genere, si pensa che sia solo il modo più semplice per avere liquidità e affrontare nuove sfide. Non è il nostro caso o almeno non del tutto:
sono convinto che il futuro delle aziende risieda nella condivisione dei successi e degli insuccessi con chi contribuisce allo sviluppo di un prodotto e che deve diventare parte integrante dell’azienda
Con la campagna di equity crowdfunding sulla piattaforma Mamacrowd vogliamo dare un pezzo della nostra tecnologia alle agenzie di marketing che usano Ada, ai nostri dipendenti e a tutti gli investor che credono nel nostro prodotto: in 15 giorni abbiamo raccolto 600 mila euro, con un valore di equity del 2,33%, oltrepassando in poche ore l’obiettivo minimo dei 300 mila. Più di 100 persone, ad oggi, parlano e credono in Ada».
A cosa sono destinate le risorse raccolte con il crowdfunding?
«Puntiamo al raggiungimento dei 900 mila euro e, a prescindere dal riuscirci o meno, il 70-80% delle risorse saranno destinate allo sviluppo del mercato in Francia, Inghilterra e Germania, dove siamo già presenti ma in cui è necessario rafforzare la rete di personale sales, per riuscire a scalare. La parte restante ci permetterà di implementare alcune strategie di posizionamento sul mercato americano: vincere lì, significherebbe vincere a livello globale. Tra l’altro, lo stesso team che ha curato gli studi di anteriorità brevettuale per Facebook, ci ha fornito, nella nostra sede a Palo Alto, una consulenza e individuato tre algoritmi potenzialmente brevettabili in Ada, che aprirebbero ulteriori scenari di valore».
Cosa ha permesso a The Digital Box di andare ad alta velocità in quattro anni di vita?
«Un team qualificato, di serie A, sia nel board di direzione sia nell’area tecnica di sviluppo software: la continua attenzione al capitale umano e la condivisione dei valori aziendali con il team hanno stimolato motivazione, voglia di crescere e di essere parte dell’impresa. C’è un cambiamento che, con il tempo necessario, va messo in atto in Italia: bisogna condividere le idee e non tenerle per sé per paura di non avere successo, perché solo così si potrà vincere globalmente. Bisogna prendere in considerazione il rischio di fallire ma senza dimenticare che un’azienda, così come un essere umano, ha una “scadenza”: non è eterna e prima o poi chiuderà. A chi mi chiede cosa accadrebbe se l’azienda fallisse, dico sempre “Speriamo di fallire velocemente”, perché solo così potremo rimetterne in piedi una più potente e costruita con le migliori persone conosciute».