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Tra gli effetti negativi della recessione provocata dal lockdown, c’è l’ingombrante capitolo dei crediti deteriorati. Dopo anni in cui il sistema bancario europeo ha saputo ridurre queste quote di sofferenza, le previsioni parlano oggi di 100 miliardi di euro di nuove esposizioni da parte degli istituti entro i prossimi 24 mesi. Per ragionare di questa materia finanziaria con ricadute concrete sull’economia reale, a Milano è andato in scena iI sesto CV Spring Day a Le Village che ha visto come main sponsor illimity. “Distressed Debt Ecosystem: the Italian new deal” ha messo a confronto il mondo delle banche con quello delle startup, della ricerca e dell’economia.

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Crediti deteriorati: lo scenario

«Senz’altro arriverà un’ondata di credito difficile – ha premesso il CEO di illimity, Corrado Passera – ma la sua entità dipenderà da come faremo fruttare i miliardi che, tra Recovery Fund, fondi strutturali e anti disoccupazione, l’Italia avrà a disposizione». In questo scenario il ruolo delle banche diventa fondamentale per permettere ai soggetti più esposti di rialzarsi dopo l’impatto della crisi. «Dobbiamo attirare ancora più operatori di settore e nuovi investitori – ha aggiunto Passera – nel mondo del credito difficile bisogna capire come rimettere in moto le aziende. Banche specializzate come illimity hanno un vantaggio in questo».

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Carlo Cottarelli, Direttore dell’Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani

Proprio per inserire la materia dei distressed credit in un dibattito meno tecnico possibile, a Le Village è intervenuto anche Carlo Cottarelli, Direttore dell’Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani, tra le personalità più attive nel campo della divulgazione. «L’economia si sta riprendendo con un rimbalzo – ha dichiarato – ma per cambiare serve che il Paese si dia due priorità: riforma della pubblica amministrazione e della giustizia». Temi forse visti come distanti rispetto ai crediti deteriorati, ma che invece hanno aiutato a inquadrare meglio uno dei punti più fragili del sistema bancario italiano ed europeo. Nel corso della giornata è comunque emerso che, per quanto drammatica, la crisi attuale ha visto più preparati gli istituti rispetto al 2008.

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Renato Ciccarelli, Direttore Generale di neprix

illimity e le competenze

Approfondendo il tema dei crediti deteriorati i relatori hanno ragionato anche su quanto la differenza stia nelle tempistiche quando bisogna gestire le sofferenze. «Occorre intervenire sugli UTP prima che diventino NPL – ha spiegato a StartupItalia, Renato Ciccarelli, Direttore Generale di neprix – io parlerei proprio di un ruolo sociale degli Unlikely to pay: illimity può essere determinante perché sa come finanziare le aziende in difficoltà e questo impatterà sul sistema». Proprio per migliorare la gestione del credito, innovando i processi con tecnologia e dati, illimity ha da poco inaugurato il primo master per 26 giovani Asset Manager in collaborazione con il MIP Politecnico di Milano e grandi aziende.

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Andrea Clamer, Head of Distressed Credit Investment and Servicing di illimity

«È parte del miglioramento del processo che va a tutela di tutti, anche del debitore – ha spiegato Ciccarelli – L’Italia ha purtroppo stigmatizzato sempre il fallimento di chi fa impresa. I nuovi professionisti che formiamo sapranno far dialogare debitore e creditore». Su questo nuovo percorso accademico è intervenuto anche Andrea Clamer, Head of Distressed Credit Investment and Servicing di illimity. «Quando si parla di credito è necessario occuparsi della componente sottostante a quel credito: che sia un’azienda o un immobile – ci ha spiegato – questo Master è altamente qualificante e permetterà a illimity di creare nuovo valore nel medio termine».