“La parola chiave è solidarietà – sottolinea per l’ennesima volta il commissario europeo – Serve un piano comune per la rinascita dell’Europa”
Continua il pressing della politica italiana sull’Unione europea e su Berlino. Dopo la giornata di ieri, che ha registrato un inedito scontro tra Roma e Bruxelles, oggi è lo stesso commissario all’Economia, Paolo Gentiloni a lanciare un ammonimento al Vecchio continente: “Senza un piano comune, nessun Paese, neanche i Paesi più ricchi, riuscirà a uscire da questa terribile crisi”, ha dichiarato al TG5.
© Paolo Gentiloni – Twitter
La Commissione verso la rottura?
Parole importanti, quelle di Gentiloni, perché provengono proprio da uno dei commissari di punta della Commissione a guida tedesca che ora sembra essersi messa d’intralcio alla richiesta italiana di maggiore solidarietà. Nel pomeriggio di ieri aveva scosso l’Italia la dichiarazione della presidente Ursula von der Leyen che, intervistata dalla stampa tedesca aveva detto: “I Covidbond sono solo un slogan, dietro c’è la questione più grande delle garanzie. E in questo le riserve della Germania e di altri paesi sono giustificate”. L’Italia sembra aver perso il suo alleato più prezioso in seno all’Unione europea: la Commissione. O per meglio dire, la sua presidente, la tedesca (guarda caso) Von der Leyen.
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Soprattutto, con quelle parole, von der Leyen ha sconfessato il suo commissario all’Economia, Paolo Gentiloni, che pure nei giorni scorsi aveva affermato che i covidbond fossero sul tavolo. “Non si lavora sui Coronabond” ha invece detto la presidente e comunque sul loro utilizzo ci sarebbero “evidenti limiti legali”. “Per questo – ha concluso -, come Commissione, abbiamo ricevuto il mandato dal Consiglio di elaborare un piano di ricostruzione. Questo è il binario sul quale stiamo lavorando”.
Il duro scontro con Roma
“Sia all’altezza della situazione e della storia” era stata la replica di Conte che, informato del cambiamento di vedute della Commissione durante una conferenza stampa, ha evitato di nominare direttamente la von der Leyen riferendosi genericamente all’Europa. Quindi un’altra sferzata: “Non abbiamo fatto una proposta alla Commissione, ma all’Eurogruppo e sta all’Eurogruppo elaborarla”. Una tensione smorzata solo passate le 21 quando con una nota la segreteria di von der Leyen ha rassicurato Roma sul fatto che tutte le opzioni restino sul tavolo ma ha puntualizzato anche che sarebbero stati presi in considerazione esclusivamente gli strumenti previsti dai Trattati. E i covidbond o eurobond, è noto, non lo sono.
Il premier italiano Giuseppe Conte e la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen
© Palazzo Chigi
Gentiloni: “Solidarietà parola chiave”
“La parola chiave è solidarietà – sottolinea per l’ennesima volta il commissario europeo – Serve un piano comune per la rinascita dell’Europa”. “I diversi governi -devono trovare un accordo e la Commissione – ha assicurato Gentiloni – farà di tutto perché questo accordo arrivi e per trovare i mezzi idonei per finanziarlo”.
E se il suo ruolo gli impone di ponderare bene ogni dichiarazione, la posizione di Gentiloni è comunque facilmente desumibile da un suo recente retweet. Il commissario all’Economia ha infatti rilanciato un cinguettio battagliero dell’ex premier italiano Enrico Letta: “Risposta UE è all’altezza della crisi? La verità è che non lo è il Consiglio Europeo, cioè l’Europa degli Stati, bloccato dai Paesi Bassi e dall’Austria. L’Europa delle istituzioni comunitarie - @EU_Commission @ecb @Europarl_IT – finora fa le cose giuste.” Finora, appunto.
Cottarelli: “Covidbond strada da seguire”
Intanto scende in campo anche l’ex commissario alla spesa pubblica ed ex premier incaricato Carlo Cottarelli che, anche per i suoi trascorsi all’FMI, in Europa gode di stima e non viene certo inteso come uno scialacquatore: “Credo che gli eurobond siano la strada giusta da seguire. Ricordo anche che la BCE si è impegnata a comprare 220mld di titoli italiani, 12% del Pil. Un aiuto enorme”, ha scritto l’economista su Twitter.
Credo che gli eurobond siano la strada giusta da seguire. Ricordo anche che la BCE si è impegnata a comprare 220mld di titoli italiani, 12% del Pil. Un aiuto enorme. pic.twitter.com/Q2NpQypW2f
— Carlo Cottarelli (@CottarelliCPI) March 28, 2020