Secondo lo studio, mentre l’emergenza sanitaria colpisce più il Nord, gli impatti sociali ed economici “uniscono” il Paese
Secondo l’Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno Svimez, la chiusura del Paese, in quarantena per limitare il contagio di Coronavirus, avrà un impatto economico di circa 50 miliardi per ogni mese andato perduto.
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Il report di Svimez
Per la precisione, per Svimez, il lock down costa 47 miliardi al mese, il 3,1 del prodotto interno lordo, dei quali 37 miliardi al Centro-Nord, 10 al Sud. “Considerando una ripresa delle attività nella seconda parte dell’anno, il Pil nel 2020 si ridurrebbe, in base a un report redatto dagli economisti della Svimez Salvatore Parlato, Carmelo Petraglia e Stefano Prezioso, coordinati dal Direttore Luca Bianchi, del -8,4% per l’Italia, del -8,5% al Centro-Nord e del -7,9% nel Mezzogiorno“.
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Dal report emerge che:
1) l’emergenza sanitaria colpisce più il Nord, ma gli impatti sociali ed economici “uniscono” il Paese
2) il Sud rischia di accusare una maggiore debolezza rispetto al Centro-Nord nella fase della ripresa, perché sconta inevitabilmente la precedente lunga crisi, prima recessiva, poi di sostanziale stagnazione, dalla quale non è mai riuscito a uscire del tutto.
3) Occorre completare il pacchetto di interventi per compensare gli effetti della crisi sui soggetti più deboli, lavoratori non tutelati, famiglie a rischio povertà e micro imprese.
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Cosa dice Goldman Sachs
Goldman Sachs ha aggiornato le sue stime sull’area Euro a causa degli impatti dell’epidemia di Coronavirus. Nell’European Daily prevede un Pil europeo a -9% quest’anno e +7,8% nel 2021. Per L‘Italia indica il peggior risultato dell’Eurozona, vale a dire un tonfo storico dell’ -11,6% e un rimbalzo l’anno prossimo a +7,9%. Per la Francia la stima è di un crollo del -7,4% (+6,4 nel 2021), mentre per la Germania si prevede un impatto dell’ -8,9% (+8,5% l’anno prossimo).
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La sola altra nazione del Vecchio continente che avvertirà in modo ugualmente drammatico l’impatto sarà la Spagna, il cui Pil si avvicinerà a perdere i 10 punti percentuali, per la precisione -9,7%, ma per l’istituto finanziario ci sarebbe maggiore ottimismo sulla sua capacità di ripresa e pronostica così un recupero del +8,5% nel 2021.