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La finanza scopre i millennials e vuole farli guadagnare con investimenti mirati in Borsa. Si chiama Longwave Advisor e, come suggerisce lo stesso nome della startup (operante solo negli Usa), è un roboadvisor che consente a chi ha meno di 25 anni di iniziare a “scommettere” sui mercati con un minimo di 3 mila dollari. Gli algoritmi di Longwave operano seguendo le tecniche del factor investing, che sfruttando diverse angolazioni dell’investimento (e una maggiore esposizione al rischio) promette guadagni più alti e fee più basse (0,50% all’anno), la metà di quelle tradizionali.

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Come funziona Longwave Advisor

Questa è la domanda da cui sono partiti Andrew Dassori e Mark Landis. Entrambi con esperienze in grossi gruppi bancari (Credit Suisse e Societé Generale) hanno prima messo su una società di investimenti “vecchio stile” la Wavelength Capital Management a New York e poi hanno deciso di spostare la loro attenzione sul fintech.

Il meccanismo alla base di Longwave advisor è studiato per attirare investitori diversi da quelli su cui possono già contare con Wavelenght. Sulla piattaforma Longwave Advisor l’utente riempie un questionario con una serie di domande che servono al “consulente robotico” per capire quali sono gli scopi del millennial e quindi come personalizzare gli investimenti (per studi, pensione, salute, matrimonio, vacanze). Dopodiché il sistema lo indirizza verso un portfolio diversificato che nelle intenzioni della startup dovrebbe essere su “misura” del cliente stesso, un po’ come un abito in sartoria.

Aumenta il rischio, ma fa guadagnare di più

«Offriamo il migliore mix di investimenti basandoci su fattori che guidano il rischio e garantisco un ritorno nei mercati sia in un’economia che cresce che in una che decresce», ha detto a proposito della sua startup uno dei cofounder, Dassori, intervistato da Business Insider. Le strategia adottate per riuscirci sono quelle del factor investing:  l’investimento segue fattori di rischio meno ovvi della generica esposizione al rischio azionario e obbligazionario, dove ci si limita a replicare passivamente la capitalizzazione dell’indice di riferimento.

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Al contrario, i fattori di scelta sono variegati e riguardando tratti più “nascosti” come il valore del titolo, ma anche la volatilità (evitando livelli di volatilità elevati), qualità (tenendo conto di società con bilanci eccellenti) e rendimento (puntando su quelle società che attribuiscono importanza alla restituzione di capitali agli azionisti). Una modalità di certo più rischiosa, ma anche più remunerativa. Ed è anche per questo motivo se sta ottenendo sempre di più popolarità negli anni, come spiega il Financial Times.

Quanto valgono i roboadvisor

Secondo il Financial Times, il settore wealth management, e in particolare quello dei roboadvisor oggi vale 43 miliardi di dollari. È presto per dire se Longwave avrà la stessa fortuna di altri casi di successo, come Betterment, la startup di Jon Stein, che ha raccolto 100 milioni di dollari, oppure Honest Dollar, altra startup specializzata in soluzioni pensionistiche, che a maggio ha fatto l’exit a Goldman Sachs.