Il sistema permette di “guadagnare” una quota di quello che si spende online. Un mercato parallelo a quello dell’ecommerce. Ne abbiamo parlato con il co-founder di uno dei primi siti ad importare il cashback da Stati Uniti ed Inghilterra
Il cashback è una forma di risparmio online nata 10 anni fa negli Stati Uniti, dove oggi, insieme all’Inghilterra, è un sistema a fortissima crescita (la piattaforma inglese Quidco conta 5 milioni di utenti, 5000 commercianti e mette a segno 90 mila iscrizioni ogni mese). Ma come funziona? Il cashback è un sistema che permette di guadagnare una quota di quello che si spende online. Il sito di cashback, attraverso il quale l’utente passa per fare il suo shopping online, guadagna una percentuale sugli acquisti effettuati dall’utente presso uno dei negozi convenzionati e riversa una parte di questo suo guadagno all’utente stesso. I portali di cashback, infatti, stringono accordi commerciali con vari siti e-commerce dai quali ottengono una commissione per ogni acquisto eseguito con la loro intermediazione. La somma ottenuta viene divisa con l’utente che effettivamente ha sostenuto la spesa, al quale viene restituita una percentuale prestabilita. Più nel dettaglio, questo modello prevede una restituzione reale, in denaro (tramite assegno, bonifico o accredito su conto PayPal), a fronte del raggiungimento di una soglia minima di accumulo. Insomma, l’utente è invogliato a comprare attraverso la piattaforma almeno fino a che non mette da parte una quota: a questo punto potrà riscuotere il suo pagamento. E in Italia? Il mercato del cashback è ancora da scoprire: dei 21 milioni di utenti italiani che comprano online, solo il 2,4% utilizza piattaforme che offrono servizi di cashback. Il suo sviluppo segue la crescita in atto nell’intera industria dell’ecommerce. E, stando ai dati di Netcomm, il Consorzio del Commercio Elettronico Italiano, per lo shopping digitale il 2017 potrebbe essere l’anno di maggior incremento dal 2010, fino a raggiungere un valore di 23,4 miliardi di euro.
Ne abbiamo parlato con Alessandro Bonzi, co-founder di Bestshopping, tra i primi siti ad importare il cashback in Italia (a oggi dichiara una base utenti di più di 200 mila iscritti e oltre 1000 commercianti affiliati).
Alessandro, di cosa si occupa Bestshopping?
«Bestshopping è prima di tutto un sito di comparazione prezzi il cui obiettivo è contribuire portare anche in Italia un fenomeno che gode di grande popolarità nei paesi anglosassoni: il cashback, che abbiamo deciso di tradurre con la parola rimborso. Un modo facile e veloce per risparmiare sulle spese che già sei abituato a fare su Internet e mettere da parte dei risparmi da prelevare quando ti sono più comodi».
Che intende per “rimborso”?
«Ogni giorno lavoriamo per creare le migliori offerte di rimborso per i nostri utenti i quali, essendo abituati a fare shopping online, sono esigenti con noi tanto quanto noi lo siamo con i nostri negozi affiliati. Ad esempio, l’invenzione del “super rimborso” (il super cashback) è proprio la declinazione di questa esigenza. Per pochi giorni un negoziante affiliato aumenta l’offerta del rimborso in modo rilevante, facendo così scaturire un maggior interesse da parte degli utenti. E’ importante ricordare che, a differenza dei codici sconto che sono limitati da condizioni particolari, il rimborso esiste sempre 365 giorni all’anno».
Come è nata l’idea?
«Bestshopping è nato nel 2008 da dall’incontro tra me e Nicolò Soldani. L’esperienza maturata da entrambi in Yahoo! ci ha convinti a metterci in proprio, puntando sull’idea innovativa del cashback e della comparazione dei prezzi online. Da allora molte cose online sono cambiate ma non la voglia e l’attenzione degli utenti a risparmiare».
E il team?
«Il team di Bestshopping è molto dinamico poiché deve parlare ogni giorno con i nostri negozianti e le loro agenzie. Nello stesso tempo è importante gestire la pianificazione delle campagna dei super rimborsi e della promozione dei nuovi marchi all’interno della nostra community di acquirenti online. Non da meno per impegno, il customer care risponde a ogni richiesta dei nostri utenti, cercando di risolvere eventuali problematiche che possono essere intercorse con un acquisto presso un negoziante e il relativo rimborso. Infine i sistemisti lavorano per garantire che i sistemi “comparatore”, “app” e “cashback” procedano come previsto».
Come si è sviluppato Bestshopping?
«Il cashback è stato il motore trainante degli ultimi anni, ma lo sviluppo dell’azienda è stato fatto grazie al comparatore di prezzi il quale, aggregando ad oggi circa 20 milioni di prodotti ogni giorno, continua ad essere un prodotto fondamentale per l’offerta ai nostri utenti».
Come si sostiene la società?
«Io e Nicolò Soldani siamo stati i primi finanziatori della società. Successivamente il comparatore di prezzi ha permesso lo sviluppo della parte del cashback in quanto il primo raggiungendo fino ad 1 milione di utenti mensili negli anni scorsi ha permesso al secondo di incubare all’interno di Pointer srl nel modo migliore. Oggi invece il cashback è il core business dell’azienda. Per questo siamo ora alla ricerca di capitali o partner industriali per accelerare il progetto».
Parliamo dei rapporti con le grandi aziende.
«Abbiamo ottimi rapporti con i negozi con cui collaboriamo e con le agenzie con cui ci interfacciamo. Crediamo nel brand del nostro sito e in quello dei nostri venditori e onoriamo sempre ogni loro esigenza per fare in modo che alla nostra community arrivi il miglior messaggio possibile di ogni negoziante con cui lavoriamo».
I prossimi passi
«L’app è il progetto operativo più recente. Abbiamo realizzato un prodotto per iPhone e Android per fare acquisti con rimborso usando smartphone e tablet. L’esperienza di acquisto da mobile è diversa da quella del desktop e copre tutte le esigenze di chi è in viaggio o in treno e vuole fare un acquisto o una prenotazione di un albergo e non vuole perdere un rimborso. Per quanto riguarda l’aspetto finanziario, accedere a linee di credito o capitali da partnership industriali o finanziarie è uno degli obiettivi di quest’anno».