Il rigorista Valdis Dombrovskis, vice presidente dell’esecutivo europeo: «Le questioni relative al coronavirus rappresentano una emergenza, se dovessero esserci richieste da parte degli Stati membri, saremmo aperti a discuterne»
C’è una Europa degli Stati, che prova a chiudere le porte delle frontiere in faccia all’Italia nel pieno dell’emergenza Coronavirus e poi c’è un’Europa delle istituzioni, che apre al nostro Paese e dimostra la dovuta solidarietà ora che ne abbiamo indiscutibilmente bisogno. Sorprende – anche se in fondo non dovrebbe – la (timida) apertura del rigorista Valdis Dombrovskis, numero 2 della Commissione europea, circa la possibilità di concedere al nostro Paese un po’ di respiro sui conti pubblici e nel famigerato rapporto deficit – PIL cui stiamo appresso non senza sforzo.
Cosa ha detto Valdis Dombrovskis
Ai microfoni de Il Sole 24 Ore, Dombrovskis, noto per essere annoverato tra i falchi dell’Ue, ha dichiarato: «Abbiamo già una clausola nel Patto di Stabilità e di Crescita che riguarda inusuali eventi fuori dal controllo di un governo. È prevista per far fronte normalmente a tutti i tipi di emergenze. Naturalmente le questioni relative al coronavirus sarebbero ammissibili ai sensi di questa clausola. Quindi, se dovessero esserci richieste concrete da parte degli Stati membri, saremmo aperti a discuterne».
Insomma, come si diceva una apertura timida ma comunque significativa del fatto che, se Roma avanzerà richieste sulla flessibilità, la Commissione europea non dovrebbe fare muro, come già accadde durante l’emergenza terremoto e la possibilità di defalcare i soldi spesi per soccorrere le popolazioni colpite dal computo deficit/pil. Del resto, in queste ore Bruxelles teme che il Coronavirus possa spargersi a macchia d’olio sul resto del Vecchio continente, assestando colpi a una economia, quella dell’Eurozona, che già scricchiolava.
Troppo presto per misurare l’impatto del #coronavirus sull’economia globale e su quella europea. Una sola certezza: l’impatto economico ci sarà. E richiederà un’azione coordinata in Europa per contrastare gli effetti negativi sulla crescita.
— Paolo Gentiloni (@PaoloGentiloni) February 26, 2020
La situazione italiana
Per quanto riguarda l’Italia, come ha detto il Commissario all’Economia, Paolo Gentiloni: «Al momento è troppo presto per misurare l’impatto del Coronavirus sull’economia globale e su quella europea. Ma – ha aggiunto Gentiloni – abbiamo una sola certezza: l’impatto economico ci sarà. E richiederà un’azione coordinata in Europa per contrastare gli effetti negativi sulla crescita». E con Milano e la Lombardia che stanno posticipando una lunga serie di eventi di rilievo, a iniziare dal Salone del Mobile e una Venezia insolitamente vuota nel periodo del Carnevale, è ovvio che presto o tardi dovremo fare i conti su quanto ci è costata l’isteria da Coronavirus.