La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, assicura: “Useremo tutti i mezzi per assicurarci che l’economia europea superi questa tempesta”
Ci siamo. L’Europa pronuncia la frase, ormai divenuta emblematica “whatever it takes”. In principio fu scandita da Mario Draghi, in un discorso che ora si trova già nei libri di storia, quando c’era l’urgenza di salvare l’Euro. Adesso c’è da salvare il popolo europeo e le istituzioni comunitarie si impegnano a fare altrettanto. Non sarà facile, perché non hanno alcun potere in fatto di salute, materia che resta saldamente nelle mani dei singoli Paesi membri, ma possono sbloccare i fondi riservati alle emergenze e soprattutto permettere a Roma di sforare il rapporto deficit / Pil che limita la nostra spesa pubblica.
La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen
“Useremo tutti i mezzi per assicurarci che l’economia europea superi questa tempesta”. Lo aveva detto ieri la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, al termine della riunione emergenziale per affrontare l’epidemia da Coronavirus. Incontro che si è ripetuto oggi ed è tutt’ora in corso, sempre tramite l’eccezionale formula della videoconferenza per evitare altri casi di contagio, al fine di mettere a terra le singole misure a beneficio degli Stati membri.
© Twitter Ursula von der Leyen
Già ieri, in un tweet in italiano, la numero 1 dell’esecutivo comunitario aveva espresso solidarietà agli italiani impegnati in questa difficile battaglia contro il virus. “Ho contattato – aveva scritto von der Leyen – Giuseppe Conte per esprimere il mio supporto agli italiani. Domani video conferenza per discuterete misure nazionali e supporto UE”.
Stamattina abbiamo lavorato sulla risposta della Commissione al #coronavirus in vista della teleconferenza EUCO di questo pm. Ho contattato @GiuseppeConteIT per esprimere il mio supporto agli italiani. Domani video conferenza per discuterete misure nazionali e supporto UE. pic.twitter.com/sI9La8DRhi
— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) March 10, 2020
Dall’Europa 25 miliardi per l’emergenza
Lo stanziamento europeo dovrebbe insomma essere assicurato e inizia a prendere forma: 25 miliardi di euro. Questa volta nemmeno i rigoristi si sono messi in mezzo, troppo preoccupati che la crisi economica che si sta profilando sia persino peggiore di quella del 2008. Quella che costrinse la BCE ad adoperare le misure straordinarie del discorso di Draghi. Insomma, tutto torna. Come ha detto la presidente della Commissione sarà: «a sostegno del sistema sanitario, delle Pmi, del mercato del lavoro e delle parti più vulnerabili dell’economia», con lo sblocco pressoché immediato (richiede una votazione dell’Europarlamento) di 7,5 miliardi liquidi. Esulta il presidente del Parlamento europeo, l’italiano David Sassoli, da ieri in quarantena perché proviene proprio dal nostro Paese: “È una buona notizia, significa che l’Europa ha deciso di affrontare insieme la sfida”.
Gentiloni: modificare il divieto agli aiuti di Stato
Di misure più concrete ha parlato invece Paolo Gentiloni, Commissario all’Economia, intervenendo alla trasmissione Rai Uno Mattina: “Non è il momento di guardare ai decimali delle regole, è il momento di guardare ai posti di lavoro, al sistema sanitario, alla liquidità delle imprese, al futuro delle nostre economie”.
Gentiloni ha assicurato che i Paesi avranno la possibilità di prendere “iniziative straordinarie” per affrontare “un momento straordinario come questo”. Il Commissario all’Economia dice persino che alcune regole fino a oggi ritenute Moloch dovranno necessariamente essere “ritoccate”, riferendosi al divieto assoluto degli Stati di finanziare le aziende sui propri territori per evitare concorrenze sleali nel mercato comune.