Di Maio: “Occorre tutelare quel 32% del Pil che deriva dall’export”. Al Fondo potranno attingere le realtà colpite dalle ripercussioni economiche che si stanno verificando in Asia
Sarà una settimana difficile per il Governo. Ieri l’Istat ha diffuso le stime sulla produzione industriale italiana nel mese dicembre, domani sarà il turno di Eurostat che fotograferà anche la situazione in cui versa il mercato del lavoro, mentre il 13 gennaio la Commissione europea pubblicherà le previsioni economiche d’inverno. Se il buongiorno si vede dal mattino, considerato che l’Istat nemmeno 24 ore fa certificava un crollo della produzione del -2,7% a dicembre, meno 4,3% su base annua, l’Italia rischia di subire poderosi schiaffoni a ripetizione. E il futuro non lascia ben sperare: alle incertezze politiche di casa nostra si aggiungono infatti quelle legate al Coronavirus che potrebbero avere serie ripercussioni sui mercati. E la Cina è tra i Paesi principali delle nostre esportazioni. Per questo, l’esecutivo giallorosso ha deciso di approntare un fondo straordinario.
Tutelare l’export italiano
“Le nostre esportazioni di merci e servizi – ha spiegato il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, in un’intervista al Sole 24 Ore – rappresentano una priorità strategica nella politica economica estera del governo italiano dal momento che costituiscono la componente più dinamica della ricchezza nazionale, il 32% del Pil deriva infatti dall’export”. Quindi ha aggiunto: “È chiaro che le nostre imprese dovranno superare molte difficoltà e vincere sfide in complessi scenari anche alla luce dell’emergenza coronavirus”.
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Subito 300 milioni alle imprese colpite
“Per il 2020 abbiamo messo a disposizione circa 300 milioni che attraverso l’Agenzia Ice potranno andare a finanziarie il sostegno del made in Italy”, ha annunciato il titolare della Farnesina. Sarà un fondo straordinario al quale potranno attingere le imprese italiane che verranno colpite dalle ripercussioni economiche dell’emergenza coronavirus, la cui portata non può ancora essere stimata.
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Resta lo stop dei voli
Ci sarà poi da fare fronte all’eventuale inasprimento dei rapporti diplomatici tra Roma e Pechino. Ieri la Cina aveva attaccato il nostro Paese per la decisione di bloccare i voli tra le due nazioni. “Speriamo – aveva detto il portavoce del ministero degli Esteri, Geng Shuang – che l’Italia possa valutare la situazione in modo obiettivo, razionale e basato sulla scienza, rispettare le raccomandazioni autorevoli e professionali dell’Oms e astenersi dall’adottare misure eccessive”. Oggi Di Maio, sempre dalle colonne del quotidiano di Confindustria, difende la decisione presa dal governo: “Il ministro della Salute – ha spiegato – ha agito sulla base non di valutazioni politiche, ma di valutazioni tecniche e scientifiche”, ribadendo che il divieto cesserà al diminuire dei contagi.