L’esperienza della Francia a confronto con l’Italia delle startup. L’obiettivo è contribuire alla crescita di un ecosistema italiano ricco di opportunità
9 miliardi di dollari raccolti in meno di 5 anni, startup che si affermano come player di primo piano nei rispettivi settori o addirittura si trasformano in unicorni, un solido supporto da parte del Governo: la Francia si è rapidamente trasformata nell’autentica startup nation d’Europa, con esempi di imprese di successo (BlaBlaCar, Criteo, Erytech, OVH tra molte altre) che hanno finito per diventare marchi conosciuti anche da noi. Come è riuscita la Francia a fare la differenza? Soprattutto combinando lo sforzo di pubblico e privato, facendo squadra: creando un ecosistema.
Di questo si parlerà in un evento organizzato da Milan French Tech il prossimo 13 giugno a Milano, e di cui abbiamo parlato con Patrizia Galbiati di Business France. Il capitale di rischio a supporto delle start-up in Italia e Francia sarà il tema della giornata, ma ciò che probabilmente vedremo a Palazzo Edison sarà soprattutto un confronto tra le esperienze italiane e transalpine nell’affrontare e sostenere la crescita del movimento startup. Per cercare una “contaminazione” tra le diverse realtà.
Che cos’è La French Tech
Un gallo rosso che a molti potrebbe risultare familiare: nei grandi appuntamenti della tecnologia in giro per il mondo, dal CES di Las Vegas al Mobile World Congress di Barcellona, la presenza delle startup francesi domina spesso un padiglione della fiera con stand molto ampi e ben realizzati. La French Tech è una sorta di federazione tra tutti gli interlocutori e stakeholder del mondo dell’innovazione e delle startup: un’iniziativa unica perché mette assieme pubblico e privato, un modello alternativo a quello di altri casi di successo nel mondo delle startup.
“In un certo senso La French Tech è un’iniziativa pubblica, portata avanti dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, che riunisce però anche una serie di partner istituzionali e di aziende – spiega Galbiati a StartupItalia! – Società che magari un tempo erano a loro volta startup, e oggi sono unicorni, così come tanti altri player che comprendono anche grandi aziende tradizionali che guardano al corporate venture capital e all’open innovation con interesse”.