Con il direttore di Lazio Innova il punto su Meet in Italy for Life Sciences 2016, appuntamento organizzato a Roma dal 25 al 28 ottobre, dedicato alle biotecnologie
Una convention internazionale rivolta a industria, università e ricerca, startup, investitori e corporate. Oltre 30 Fondi di investimento provenienti da Gran Bretagna, Cina, Germania, Svizzera, Israele, Italia, Francia, Finlandia, Russia, USA, Svezia. Più di 450 delegati provenienti da ogni parte del mondo e oltre 500 tra partecipanti agli appuntamenti in programma. Un’iniziativa di business e networking per favorire l’incontro tra innovazione, ricerca e produzione, attraverso sessioni di brokerage, workshop, startup bootcamp e convegni. Questi i numeri di Meet in Italy for Life Sciences 2016, appuntamento organizzato da Lazio Innova, che si è tenuto a Roma dal 25 al 28 ottobre. La quattro giorni è stata organizzata attraverso una piattaforma di incontro, di dialogo e di business tra industria, ecosistema delle startup, ricercatori e intermediari del trasferimento dell’innovazione, investitori e Venture Capitalist, nazionali e internazionali, attivi nel settore delle Scienze della Vita (biotecnologie, medical device, farmaceutica e nutraceutica, ICT per la salute e servizi e attività correlate). Ne abbiamo parlato con Andrea Ciampalini, direttore generale di Lazio Innova.
Ciampalini può fare un primo bilancio di Meet in Italy? Quali i progetti futuri?
«Siamo molto soddisfatti dei risultati raggiunti con l’organizzazione del Meet in Italy qui a Roma. Abbiamo praticamente “doppiato” i traguardi dell’edizione di Milano, campanilismi a parte, che pure erano positivamente influenzati dalla contemporaneità con l’Expo. Grazie anche alla collaborazione con partner di assoluto rilievo, le aziende e gli enti italiani che hanno partecipato ai B2B in questi 4 giorni di lavoro sono stati oltre 400, di cui 250 tra startup e giovani imprese, 30 i paesi europei ed extra europei coinvolti, 111 gli accordi di partnership transnazionali già firmati. Questi risultati sono stati possibili grazie all’utilizzo di una piattaforma che ci ha permesso di programmare oltre 2.000 incontri tra gli attori attivi nei diversi settori delle Scienze della Vita. Una iniziativa particolarmente utile per creare occasioni di cooperazione nazionale e internazionale, ma anche un modo per intercettare esigenze nuove che Lazio Innova, per conto della Regione Lazio, può aiutare e sostenere. È per questo che consideriamo i risultati di Meet in Italy come un punto di partenza per provare a sviluppare, nel campo delle scienze della vita (ma anche in altri ambiti), una rete di intermediazione intelligente tra ecosistema delle startup, imprese e mondo dell’innovazione».
Molta attenzione è stata dedicata a innovatori e startup. Cosa può dirci delle iniziative specifiche dedicate a loro?
«Secondo molti osservatori, una delle principali debolezze del sistema dell’innovazione italiano è l’insufficiente quota di investimenti privati nelle startup. Nel settore delle Scienze della Vita questo problema è ancora più sentito che in altri comparti, specialmente nel settore Pharma, dove le Università e gli Istituti di Ricerca hanno una fortissima esigenza di essere accompagnati nel saper traslare le loro scoperte in progetti innovativi e, conseguentemente in prodotti e servizi di mercato da parte di imprese innovative. Uno dei compiti di Lazio innova è proprio quello di favorire la crescita e lo sviluppo delle imprese innovative e la loro capacità di fare rete. In concreto gli strumenti dedicati alle startup che gestiamo per conto della Regione Lazio vanno dai finanziamenti ai prodotti (bandi a fondo perduto) agli investimenti nel capitale di rischio di società (venture capital), fino ai servizi di supporto all’Open Innovation. Proprio in ambito di Open Innovation, Lazio Innova ha di recente dato avvio al programma “Open Innovation Challenge: la tua sfida verso il futuro”, con il quale supportare l’innovazione delle medie e grandi imprese, attraverso una collaborazione con startup e innovatori. Il nostro ruolo è quello di favorire l’incontro fra domanda e offerta di innovazione, facilitando il dialogo fra i due mondi con un percorso di mentorship da noi gestito con il supporto di esperti nei vari trend tecnologici. La prima Challenge lanciata e promossa da Euroengineering, società del gruppo Adecco, è sull’Automotive Innovation, “the Car of the Future”. Altre Sfide seguiranno, nei settori dell’IoT, Italian Lifestyle e ovviamente in quello del Life Science».
Per tornare a Meet in Italy 2016, nei quattro giorni di lavoro si è tenuto StartupOnstage, un bootcamp della durata di 2 giorni in cui 20 team e startup provenienti da tutta Italia sono stati seguiti da mentor provenienti dal mondo dell’impresa e della finanza, per preparali nel loro pitch di fronte a investitori internazionali. Più di 50 ragazzi e ricercatori hanno avuto l’opportunità di raccontarsi e cercare risorse su un importante palcoscenico di dimensione internazionale. Sono stati ben 30 i Fondi di investimento presenti, provenienti da Gran Bretagna, Cina, Germania, Svizzera, Israele, Italia, Francia, Finlandia, Russia, Francia, USA, Svezia e ad essi vanno aggiunte numerose grandi realtà corporate interessate ad azioni di open innovation.
Questa esperienza come si lega al resto delle attività di Lazio Innova per le startup?
Lazio Innova è il risultato di un articolato processo di fusione di 6 precedenti società (la vecchia “galassia Sviluppo Lazio”) confluite in una, che ha portato a un risparmio di circa 7 milioni di euro all’anno. Ma oltre ai risparmi c’è un obiettivo strategico di fondo: dotare il sistema economico regionale di un solo interlocutore per l’attuazione delle misure rivolte all’innovazione, al finanziamento, alla crescita delle PMI e del territorio. Ad esempio attraverso il programma Spazi Attivi: si tratta di una rete di hub dell’innovazione presente su tutto il territorio della regione Lazio, che intercetta e supporta le giovani idee imprenditoriali e le assiste nella delicatissima fase iniziale di pre-incubazione. E poi lanceremo a breve un bando pre-seed che prevede contributi a fondo perduto, fino ad un massimo di 100.000 euro, per le startup innovative al fine di consolidare le soluzioni innovative e ad elevato potenziale che possano costituire un business appetibile per il mercato e gli investitori. Gli importi più elevati saranno riservati a spin-off della ricerca che presentano soluzioni ad alto contenuto tecnologico e che pertanto hanno fabbisogni maggiori per sviluppare prototipi e brevetti. Importi più contenuti saranno riservati alle startup già capaci di attrarre sulla loro idea innovativa un minimo di sostegno finanziario per lo sviluppo, anche al fine di incoraggiare business angels e acceleratori per assistere in modo qualificato, e non solo finanziariamente, l’ingresso di buone idee sul mercato. Lazio Innova infine, sempre su indirizzo della Regione, gestirà anche per la nuova programmazione europea del Fondo Venture Capital. Ad oggi abbiamo effettuato 30 investimenti in 27 aziende per oltre 25 milioni di euro, di cui 17 di risorse pubbliche, insieme a co-investitori privati. E nell’ultimo avviso che rendeva disponibili 6,5 milioni da investire, abbiamo ricevuto 57 domande in meno di tre mesi, segno dell’attenzione crescente verso questo strumento di finanziamento.
I numeri delle bioscienze
Per comprendere l’effettiva portata a livello planetario di questo articolato settore produttivo (Farmaceutica, Biomedicale, Biotech e Nutraceutica), il valore della produzione su scala internazionale nel 2015 ha ampiamente superato i 2.100 miliardi di dollari e, per tutti i settori, è prevista una crescita nel 2019: da 1.100 a 1.400 miliardi di dollari per la Farmaceutica, da 370 a 450 miliardi di dollari per il Biomedicale e da 300 a 450 miliardi di dollari per il Biotech.
La Farmaceutica in Italia vale 30 miliardi
Numeri che anche a livello nazionale dimostrano la forza del settore. Con 30 miliardi di euro di valore della produzione e 22 miliardi di export, la Farmaceutica in Italia conta 200 aziende iscritte a Farmindustria, 63.500 addetti, 6.100 addetti alla R&S e 2,6 mld di investimenti (fonte Farmindustria – Rapporto 2016 – dati 2015). Anche il settore dei Dispositivi medici si attesta a livello nazionale con numeri importanti: 4.480 imprese, circa 70 mila addetti, un mercato in Italia che vale 10 miliardi di euro e 1 miliardo di euro l’anno investito in R&I (fonte Assobiomedica – Rapporto 2016 – dati 2014). Il settore del Biotech ha circa 500 imprese, oltre 9 mila addetti e circa 9 miliardi di euro di fatturato (fonte Assobiotec – Report 2016). La Nutraceutica è il mercato italiano tra i più sviluppati in Europa e vanta oltre 1.600 imprese con 2,8 miliardi di euro di valore della produzione nel 2015 (fonte IMS Health).
Biotech, Lazio: primo per fatturato medio
Nel biotech il Lazio è primo in Italia per fatturato medio per impresa. Circa 45 imprese, il 9% del totale nazionale e terza regione per importanza dopo Lombardia e Piemonte (fonte Assobiotec – Report 2016). Oltre 2 miliardi di euro di valore della produzione, il 26% del totale nazionale (fonte Assobiotec – Report 2016).