È nata Italia4Blockchain la prima associazione italiana di categoria dedicata alla diffusione di questa tecnologia. Ad annunciarlo è stato il Founder del Blockchain Forum Pietro Azzara proprio durante la prima edizione dell’evento mercoledì 7 ottobre al Talent Garden Calabiana di Milano. L’appuntamento voleva proporsi come una prima occasione di incontro tra esperti del settore per discutere di tecnologia e Fintech. La neonata associazione è rivolta al mondo delle startup e ha l’obiettivo di creare una rete che faccia sistema tra le imprese.
Blockchain: non solo criptovalute
Nel corso del Forum di Milano il Founder Pietro Azzara ha dichiarato che “la fiducia, la creatività e lo sviluppo tecnologico sono ingredienti condensati nella Blockchain. In Italia mancava un polo di aggregazione come Italia4Blockchain che supportasse le imprese nel loro percorso di crescita in questo ambito”. Tra i relatori anche Giuliano D’Ambrosio, founder di Julius Design, che ha parlato di ChatBots e dell’evoluzione delle applicazioni di messaggistica istantanea evidenziando come siano fondamentali per creare una community, soprattutto per lanciare progetti basati sulla Blockchain, ovvero le ICO. “Il tema Blockchain è affascinante– ha dichiarato D’Ambrosio – conosciuto soprattutto grazie ai pagamenti tramite criptovalute. Ma è un sistema che sta evolvendo in diversi settori, dalla finanzia alla pubblica amministrazione e che porta con sé le sue migliori qualità come la decentralizzazione, la trasparenza e la sicurezza di scambio dati”.
Leggi anche: In Slovenia arriva la prima Bitcoin City
Il Forum del 7 novembre scorso ha sviluppato le tante tematiche di questa tecnologia non soltanto grazie agli interventi degli speaker, ma anche attraverso presentazioni di case study e workshop formativi su cinque aree tematiche (Tech Industries, Investment&Legal, ICO&Startup, Digital Marketing Plaza e Matching Tabel). “Le blockchain sono essenzialmente una nuova architettura informatica – ha detto Gianluca Dettori, presidente e fondatore di dpixel – e consente di gestire in modo diverso la nuova asset class dell’economia: i dati”. Ritornando sul tema della criptovalute, sempre secondo Dettori, “la verità è che l’uso concreto delle applicazioni oggi è estremamente limitato. Ancora non si vedono applicazioni su larga scala che hanno raggiunto masse significative di consumatori con impatti tangibili eccetto Bitcoin”.