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Un report di Morgan Stanley analizza quale sarà l’impatto della blockchain sul mondo bancario. Vantaggi, sfide e un percorso di tre tappe per conquistare il “cuore” delle banche.

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James P. Gorman, il Ceo di Morgan Stanley

 

5 vantaggi della blockchain per Morgan Stanley

1. Rafforza la sicurezza

Utenti, dati e transazioni sono crittografati. Le operazioni avvengono in estrema sicurezza, senza richiedere un’infrastruttura per la verifica dei dati.

2. Abbassa i costi

Un database trasparente, condiviso e crittografato, come la blockchain, riduce la necessità di impiegare personale interno o esterno per verificare e approvare ogni transazione: «Stiamo parlando di una riduzione dei costi del 15% fino al 30/ 50%» spiega il report.

3. Aumenta la velocità

Gli aggiornamenti sulle transazioni tra un account venditore e uno compratore, avvengono contemporaneamente, una volta che una transazione è autorizzata. I dati sono visibili a tutti, anche alle terze parti incluse nelle operazioni (avvocati, contabili, eventuali enti di vigilanza). Il tempo si velocizza anche perché tutto avviene in automatico attraverso un software, senza nessun intermediario.

4. Diminuisce le controversie

Se c’è un conflitto ognuna delle parti ha accesso a una registrazione digitale e può risalire a chi ha approvato le transazioni.

5. Riduce le frodi

L’architettura a più nodi sui quali si fonda la blockchain riduce il rischio di frodi.  Con la blockchain tutte le operazioni possono essere tracciate verificate: il registro conserva tutte le informazioni sui trasferimenti di qualunque cosa, documenti, transazioni finanziarie, fino a oggetti fisici. Ogni volta che passa di mano il registro è aggiornato, vengono annotati i furti, rendendo la vita impossibile ai truffatori. Un malintenzionato dovrebbe corrompere tutti i nodi della rete. Ed è un’ipotesi inverosimile.

La roadmap per l’adozione della blockchain negli istituti finanziari

Nel report Morgan Stanley spiega anche le tappe che porteranno all’adozione diffusa della blockchain dal 2016 al 2025.

Prima tappa (2016-2018)

In questa fase gli istituti finanziari testano l’efficacia della blockchain nei diversi rami di interesse. Lo scopo è di capire se la blockchain è un modello scalabile che riduce i costi.

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Seconda tappa (2017-2020)

Emergono le prime infrastrutture condivise  “ed è sviluppata un’interfaccia per usi esterni con le API condivise, per offrire ad altri la possibilità di avere accesso agli strumenti che inizieranno ad essere distribuiti”.

Terza fase (2021-20125)

Più asset sposeranno la blockchain quando la validità del modello sarà stata provata.

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