Due piccoli Bitcoin exchange in Cina stanno fermando i depositi dei clienti in yuan. Perchè? La ragione, informa il Wall Street Journal, potrebbe essere un ordine “dietro le quinte” della Banca Centrale cinese rivolto a banche e compagnie di pagamento: chiudere i trading account di Bitcoin entro il 15 aprile.
Entrambi gli exchange hanno fatto sapere di non aver ricevuto alcuna comunicazione diretta dalla People Bank of China, ma di aver appreso la novità da altre banche e piattaforme. E in effetti, l’unica dichiarazione pubblica della Banca centrale a proposito di Bitcoin risale allo scorso dicembre, quando proibì alle istituzioni finanziarie di lavorare con Bitcoin precisando però che i singoli utenti potevano continuare a comprare e vendere crittovaluta a loro rischio e pericolo.
Insomma: Bitcoin non è fuorilegge. Perlomeno non ancora. Ma la situazione in Cina non appare favorevole, data l’incertezza regolatoria. Eppure diversi operatori (ad esempio BTC Trade) non mollano, forti del fatto di non aver ricevuto alcuna comunicazione ufficiale: non hanno intenzione di scoraggiare gli investitori. Intanto, il valore globale di Bitcoin continua a calare, influenzato proprio dalle notizie negative in arrivo dalla Repubblica Popolare.