“Fondamentale evitare ritardi sul Next Generation Eu” per non incontrare conseguenze sulle coperture della legge di Bilancio
Ieri persino il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha dovuto ammettere che il governo è in ritardo nell’elaborazione del piano di spesa dei fondi straordinari europei per la ricostruzione del Next Generation Eu: “Siamo poco in ritardo rispetto ai tempi iniziali ma c’è un’interlocuzione settimanale con la Commissione europea”, ha detto il premier, aggiungendo che il ritardo è destinato ad aumentare visto che il nostro progetto non arriverà sulla scrivania di Ursula von der Leyen, numero 1 dell’esecutivo europeo, prima di febbraio. Oggi una strigliata sembra arrivare da BankItalia. Eugenio Gaiotti, capo del dipartimento Economia e statistica della Banca d’Italia, ascoltato in audizione sulla manovra nelle commissioni Bilancio di Camera e Senato, ha infatti ricordato la crucialità del Recovery Fund.
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BankItalia: “Recovery occasione da non perdere”
“La legge di bilancio – rircorda Gaiotti – dedica risorse significative al sostegno degli investimenti privati, reperite principalmente mediante il programma Next Generation Eu”. Insomma, la finanziaria 2021 appena approvata dall’esecutivo e attualmente in Parlamento sta già contando su risorse che al momento non abbiamo. Per questo è vitale sbrigarsi con la redazione del piano da presentare in Europa, senza il quale non arriverà nemmeno la prima tranche di aiuti.
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“Come abbiamo sottolineato più volte, il programma Next Generation Eu – ha aggiunto – è un’occasione da non perdere per rilanciare la crescita e la produttività dell’economia italiana”. Anche e soprattutto per via della seconda ondata di Covid-19, che sta nuovamente facendo peggiorare tutti gli indici di riferimento, con una ripresa “verosimilmente più lenta del previsto”. “Siamo ovviamente preoccupati tutti dall’alto livello di debito pubblico ma una discesa graduale e comunque significativa – passata l’urgenza – è possibile” ha detto Gaiotti. Nel quarto trimestre 2020, ha spiegato “è plausibile una flessione del PIL anche se più contenuta rispetto alla primavera. È probabile che il risultato per l’anno risulti comunque in linea con quanto prefigurato in ottobre”.