La società che domina il mercato del Cloud apre a Milano la sesta Regione europea, una mossa che assicura diversi vantaggi a sviluppatori e imprese italiane
Amazon Web Services arriva in Italia aprendo a Milano la sesta Regione europea dopo Dublino, Stoccolma, Londra, Parigi e Francoforte. Ciò significa che sviluppatori e imprese, grandi, medie e piccole aziende, ma anche startup, organizzazioni governative, educative e no-profit nostrane possono sfruttare gli oltre 175 servizi per il calcolo, lo storage, gli analytics, il machine learning, la realtà virtuale e molte altre piattaforme e tecnologie per innovare, snellire e alleggerire i processi produttivi e offrire i rispettivi servizi ai propri clienti dai data center situati in Italia. L’annuncio di AWS arriva nel momento più opportuno, considerando i rischi per tante imprese colpite dall’emergenza Covid-19, ma traduce in atto il piano di investimenti comunicato a fine 2018, con l’Italia, e la Lombardia in particolare, che diventa un’altra area strategica per il business legato al cloud dell’azienda di Seattle.
AWS-Amazon, due facce diverse della stessa medaglia
Prima ancora di specificare i vantaggi assicurati dalla piattaforma, serve una premessa utile per mettere a fuoco la specificità di AWS. Nell’immaginario collettivo dei meno esperti sul tema, Amazon è sinonimo del più ampio negozio online del mondo occidentale (in Oriente c’è Alibaba), mentre invece all’interno del gruppo convincono molte realtà diverse. Tra le più importanti, e dettaglio cruciale, più profittevoli, c’è appunto Amazon Web Services, divisione indipendente nata nel 2006 con un proprio amministratore delegato, Andy Jassy, che offre la piattaforma cloud più adottata al mondo. A tal proposito, sempre per farsi un’idea del peso che riveste AWS, è utile sapere che nel corso dell’ultimo trimestre del 2019 l’azienda ha registrato ricavi per 9,95 miliardi di dollari (+2,55 miliardi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), rappresentando l’11% degli 87,4 miliardi di dollari di entrate trimestrali della compagnia fondata da Jeff Bezos.
Il vantaggio di AWS sui competitor
Il mercato del cloud è in costante ascesa, con le stime che indicano una crescita per l’anno in corso verso i 130 miliardi di dollari rispetto ai 96 miliardi del 2019, e AWS guida il settore con una quota del 33%, davanti a Microsoft Azure (17%) e Google Cloud (6%), che a sua volta precede le divisione cloud di IBM, Alibaba, Salesforce, Oracle e Tencent. Quanto al netto distacco dai competitor, la spiegazione è più semplice di quanto si possa pensare, perché è questione di esperienza. Amazon è partita prima di tutti, confrontandosi con aziende di dimensioni, settori e culture diverse, che hanno richiesto un approccio ed esigenze differenti. Ciò ha consentito di specializzarsi e arrivare ad offrire un parco soluzioni ampio e su misura per ogni cliente, permettendo alla società di focalizzare l’attenzione sulle richieste da soddisfare invece che sui rivali da tenere a bada (va evidenziato che la maggior parte dei servizi proposti da AWS sono nati dall’interazione con le aziende e per le specifiche richieste di queste ultime). E tanto per chiarire le dinamiche aziendali, la scelta di aprire una Regione in Italia è maturata anche per il bisogno di archiviare i dati e le applicazioni in Italia sottolineato da diverse società.
La Regione in Italia
Ma cosa vuol dire tecnicamente l’arrivo di una Regione sul nostro territorio? Il vantaggio immediato è aumentare l’efficacia e la sicurezza del proprio business, perché ogni regione AWS è composta dalle zone di disponibilità, che in questo sono tre località della Lombardia – ognuna delle quali comprende almeno un data center – e si trovano a una distanza tale da ridurre il rischio che un qualsiasi evento avverso o imprevisto possa influire o penalizzare la continuità aziendale, ma anche abbastanza vicine per fornire una bassa latenza per le applicazioni ad alta disponibilità. Ogni zona è dotata di alimentazione, raffreddamento e sicurezza fisica indipendenti ed è connessa alle altre con una rete ad alta ridondanza e, appunto, bassa latenza (quindi il consumo energetico è alto e in proposito Amazon punta a trasformare l’infrastruttura di AWS con l’utilizzo al 100% di energia eolica e solare entro il 2030, ma fonti interne assicurano ci siano le condizioni per anticipare il passaggio al 2025). Quanto ai dati, poi, AWS insiste sull’affidabilità del servizio e la sicurezza del dato, che resta sconosciuto agli stessi dipendenti Amazon, tanto che tra i clienti più rilevanti del gruppo figurano Spotify, Formula 1, BMW e Netflix, il cui principale competitor su scala globale è Amazon Prive Video. E tenderei a non credere che dalle parti di Los Gatos siano così pazzi da regalare i segreti del proprio business ai rivali. Allo stesso tempo, inoltre, guardando dalla prospettiva del cliente va considerato che, oltre agli specialisti che supportano la scelta delle risorse adeguate per il proprio obiettivo, c’è Trusted Advisor a suggerire l’assetto ideale per ottimizzare l’uso dei servizi AWS in base a costo, prestazioni e sicurezza.
I buoni esempi in tempo di emergenza
Con il lockdown che ha amplificato la necessitò di condividere informazioni per le amministrazioni pubbliche locali, uno dei comuni più colpiti dalla diffusione del Coronavirus è riuscito nell’intento pescando tra le risorse di AWS. Il call center attrezzato in meno di una settimana dal municipio di Codogno mediante Amazon Connect ha permesso di indirizzare le chiamate al personale del comune, in grado di informare in maniera rapida i cittadini a proposito del Covid-19, laddove la velocità di risposta e diffusione delle notizie si rivela cruciale. Un altro esempio di rilievo è stata l’applicazione creata da Gianvincenzo Zuccotti, Primario di Medicina dell’Università Statale di Milano, e sviluppata da Link Up, per consentire al personale in prima linea di entrare in contatto telefonico con pazienti affetti dal virus e sospetti positivi, dimessi dall’ospedale. Ciò ha permesso al personale medico di certificare lo stato di salute del paziente dimesso, chiamandolo due volte al giorno e fornendogli assistenza medica continuativa, attraverso un costante monitoraggio e il supporto a distanza, fino alla sua completa guarigione.