Ci sono grosse aziende che si sono già avviate sulla strada del fintech pur occupandosi di altro. Parliamo di Apple e Google che, con la gestione dei wallet virtuali per l’acquisto delle applicazioni sui loro store, hanno di fatto già messo piede nel mondo dei pagamenti e dei conti bancari. C’è però anche un altro colosso mondiale che potrebbe presto imporsi in quest’ambito e si tratta di Amazon. A pensarla così è Alex Rampell, general partner di Andreessen Horowitz. Le sue parole sono state riportate da Fortune.
Il fintech farebbe crescere gli acquisti
Il gigante delle vendite online ha già pensato di offrire musica gratis ed e-book agli utenti del suo servizio Prime per incrementarne l’uso. Mettere a disposizione anche un sistema bancario interno alla piattaforma potrebbe essere un ulteriore incentivo agli acquisti perché permetterebbe di risparmiare tempo e di non lasciare mai il sito Amazon. «Se Amazon ti dà la possibilità di fare pagamenti o ti dà un conto, comprerai più cose su Amazon», dice Rampell. Il manager ha espresso la sua opinione di addetto ai lavori nella conferenza della Goldman Sachs sulla tecnologia. Si è spinto anche oltre spiegando come Amazon sia molto più intenzionato dei suoi rivali a scommettere su un business a bassi margini di profitto.
Amazon sta comprando startup fintech
Nella strategia dichiarata da Jeff Bezos per la sua azienda, d’altronde, c’è una convinzione di base: «I nostri clienti rimangono leali fino a quando qualcuno non offra un servizio migliore del nostro». Questo principio ha portato la società di Seattle a rinnovarsi continuamente aggiungendo nuove funzioni alla sua piattaforma. Amazon ha investito molto in startup che hanno migliorato la sua tecnologia.
Nel luglio del 2016 Business Insider aveva già parlato dell’attenzione che Amazon stava rivolgendo all’acquisizione di startup nel campo del fintech. Il settore si dimostra molto promettente dato che l’anno scorso gli utenti che si sono affidati al bottone “Pay with Amazon” erano già più di 23 milioni, cifra comunque ancora lontana dai numeri del leader PayPal. Aveva parlato direttamente di questa prospettiva di estensione del business al fintech anche Patrick Gauthier, vice presidente della società, che si era detto interessato a dei team di lavoro che potessero allargare le possibilità di uso dei pagamenti con Amazon.
Anche Starbucks sulla stessa strada
Nel suo intervento a San Francisco Rampell ha detto la sua anche sulle applicazioni per i pagamenti in uso ad alcuni rivenditori come Starbucks. Quello della catena internazionale di caffetterie è un caso di successo che però deve la sua fortuna al fatto che ha a disposizione una platea di clienti che si ripete ogni giorno e che assicura acquisti regolari.