“L’obiettivo è quello di creare più startup e di far crescere quelle già costituite fino al trasferimento tecnologico con startup e pmi più strutturate che possano comunicare fra di loro attraverso strumenti dedicati per poi ricadere nella piattaforma di Open Innovation, che è un market place dove i grandi player promuovono le loro challenge per la creazione di nuove soluzioni”.
Il “Trasferimento Tecnologico” è stato il tema dell’edizione 2019 di Technology Biz che si è tenuta a Palazzo Caracciolo di Napoli, il 22 Novembre. L’interpretazione corretta dei dati è la base affinché il dialogo tra ricercatori e Imprese sia trasparente e possa evolversi in un’ottica di potenziamento dello sviluppo dei vari asset aziendali.
L’impresa, oggi più che mai, non può esimersi dal saper interpretare i dati, leggerli con la giusta chiave di lettura e usarli per poter migliorare i prodotti e servizi dedicati e offerti sul mercato. Si aumenta così il livello della conoscenza tecnologica e della qualità dell’offerta verso gli stakeholders.
Capita spesso che questo tipo di dialogo tra ricerca e imprese sia ristretto e circoscritto a poche realtà, virtuose. E che bisogni spingere ancora per il dialogo tra mondo accademico e della ricerca verso quello dell’impresa.
Lo scenario nazionale italiano è frammentato in base ai territori che sono espressione di diverse comunità di imprese volte all’innovazione. Lombardia, Lazio e Campania con Napoli, la città al Meridione, che presenta maggior numero di startup innovative è la fotografia attuale in termini di interesse verso il trasferimento tecnologico.
Strumenti finanziari e collaborativi di facile accesso contribuiscono all’accelerazione della divulgazione di questo dialogo tra le parti nei differenti e diversificati territori italiani.
In Campania “Molti sono stati gli investimenti negli ultimi 4 anni per avvicinare le imprese e le pmi al mondo della ricerca – spiega Valeria Fascione, Assessore Startup, Innovazione e Internazionalizzazione della Regione Campania, e continua: ”L’obiettivo è quello di creare più startup e di far crescere quelle già costituite fino al trasferimento tecnologico con startup e pmi più strutturate che possano comunicare fra di loro attraverso strumenti dedicati per poi ricadere nella piattaforma di Open Innovation, che è un market place dove i grandi player promuovono le loro challenge per la creazione di nuove soluzioni”.
Nell’accelerazione dei processi di apprendimento e scambio di informazioni, la liquidità finanziaria ha il suo peso considerevole: “L’equity CrowdFunding può aiutare startup e pmi che possono anche nascere come spin-off di centri ricerca e università aiutandole a supportare i costi del trasferimento tecnologico “ spiega Giovanpaolo Arioldi (Opstart – Equity Crowdfunding).
Nella fotografia del territorio italiano analizzata dall’Osservatorio Zephiro di tutti gli investimenti fatti dal 2017 ad oggi risulta che “la terza città italiana più smart è Napoli ma in tutto il Sud arriva appena il 2,5% dei soldi destinati agli investimenti alle startup, rendendo il territorio privo di smart money” sottolinea Giovanni De Caro, founder di Zephiro Investments.
In questo scenario, molto importanti sono le agevolazioni anche verso i servizi di consulenza: “L’agevolazione più importante in questo momento è quella della figura dell’innovation manager, trattandosi di un contributo a fondo perduto da parte del Ministero dello Sviluppo Economico per quanto concerne le tematiche e processi dell’impresa 4.0, ovvero ,innovazione tecnologica, digitalizzazione dei processi oltre che alla riorganizzazione dell’impresa da un punto di vista organizzativo e commerciale” specifica Francesca Galasso, Partner G&C CONSULTING) e continua: “Non dobbiamo dimenticare le agevolazioni fiscali volte agli investimenti produttivi come l’iper-ammortamento che permette di rinnovare le aziende e non in ultimo anche il credito di imposta per la ricerca e sviluppo per l’innovazione di prodotto e di processo”.