I nuovi pilastri della banca post Covid-19: accelerazione della trasformazione digitale, un nuovo modello operativo e una leadership responsabile. Per accelerare il percorso di trasformazione e ritornare a crescere nel 2022, con i ricavi fino al 4%, è necessaria una nuova alleanza con dipendenti, clienti e aziende
Si è svolto il 13 maggio l’Accenture Banking Conference 2020 appuntamento annuale dedicato al mondo bancario, giunto alla settima edizione quest’anno causa emergenza Covid in modalità virtuale.
“Le banche devono agire ora alla costruzione di un futuro di valore per l’Industry ed essere il motore della ripartenza economica. Possono, e devono, posizionarsi come ‘partner di fiducia’ del sistema Paese” ha dichiarato dal palco virtuale della Banking Conference 2020 Massimiliano Colangelo, Financial Services Lead di Accenture. “La banca del futuro, che si sta definendo in queste drammatiche settimane, deve essere in grado di generare valore per i propri dipendenti, i propri clienti e per l’intero ecosistema, fondando la propria governance su un sistema di valori rinnovato alla luce dei nuovi scenari. Dovrà, inoltre, rivedere il modello operativo accelerando al massimo la propria agenda digitale per essere sostenibile, resiliente e rilevante per il cliente”.
La migrazione sui canali digitali
Il mondo del banking, durante la pandemia, ha adottato rapidamente misure finalizzate a contenere il contagio non solo chiudendo filiali e uffici, ma, soprattutto, implementando prodotti e servizi tramite i canali digitali.
Guardando all’Italia, difficilmente il 2020 potrà confermarsi agli stessi livelli del 2019. La situazione attuale sta avendo un impatto su diversi fronti come riduzione del margine d’interesse, riduzione dei ricavi, aumenti dei rischi e una perdita del rapporto fisico con i clienti. In questo scenario, si prevede, per il 2020, un calo dei ricavi pari al -5/7%, una crescita delle rettifiche su Crediti del +40/50% e un conseguente impatto negativo sui profitti pre-tax del -50/60%.
Crescerà la migrazione sui canali digitali: secondo una ricerca Accenture, infatti, il 10% degli italiani che prima dell’attuale emergenza preferiva svolgere le proprie operazioni esclusivamente all’interno delle filiali, passerà in futuro ai canali digitali. Le filiali stesse erogheranno, quindi, i servizi di consulenza online. Questo consentirà di portare a scala lo smart working, agevolando le richieste dei dipendenti e permettendo un risparmio dei costi di real estate. Questo nuovo modello può consentire un risparmio dei costi fino al 15%.
La creazione di un nuovo modello operativo basato sul digitale, una rinnovata relazione di fiducia con la clientela e l’implementazione di una nuova offerta di servizi datadriven possono portare, nel 2022, a far crescere i ricavi fino al +4%.
Le tecnologie hanno permesso alle banche di reggere l’urto della crisi
Durante il periodo di recente crisi che ha investito indistintamente tutti i settori del mercato, il sistema bancario è stato in grado di fronteggiare l’emergenza. Le banche, infatti, hanno adottato rapidamente misure finalizzate a contenere il contagio non solo chiudendo filiali e uffici, ma, soprattutto, implementando prodotti e servizi tramite i canali digitali e adottando in maniera molto rapida la soluzione dello smartworking. Queste misure, affiancate alla migliore situazione patrimoniale rispetto al 2008/09, hanno permesso la continuità di business, una sostanziale tenuta dell’ecosistema e l’erogazione dei servizi ai clienti. Nello stesso momento sono emersi limiti e difficoltà legati alla parziale innovazione del settore, che possono adesso essere affrontati con determinazione attraverso un’alleanza con dipendenti, clienti e attori dell’ecosistema i cui bisogni e priorità sono stati modificati dalla pandemia di COVID-19.
La crisi ha accelerato la trasformazione digitale
Guardando al mondo bancario italiano, emerge un quadro per cui, anche se il virus dovesse essere contenuto dalle misure attualmente in atto, difficilmente il 2020 potrà confermarsi agli stessi livelli del 2019. La situazione attuale sta avendo un impatto su diversi fronti quali:
- Un’ulteriore riduzione del margine di interesse bancario (derivante dalla tradizionale attività di raccolta depositi e concessione prestiti) a causa di molteplici effetti quali, ad esempio, una minor domanda di credito, ulteriori misure di politica monetaria espansiva e le moratorie a sostegno di famiglie e imprese
- Una riduzione dei ricavi legati alla gestione degli investimenti a causa del probabile ribilanciamento verso forme di investimento meno rischiose e a causa della riduzione delle commissioni di performance
- La diminuzione dei servizi di pagamento dovuta al minor numero di transazioni
- Una maggiore difficoltà nel ridurre i costi fissi nel breve termine e un aumento della complessità nell’ adeguare strutture di costo rigide
- Un aumento del Rischio Operativo (incluso cybersecurity) legato al repentino aumento dello smart working, dell’online banking e dei contactless payments
- Una crescita del Costo del Rischio e dei nuovi flussi di Credito Deteriorato, in particolare nel segmento PMI e sul business del Credito al Consumo;
- Una riduzione della relazione fisica con i clienti per effetto della minor affluenza in filiale
In questo scenario, si prevede, per il 2020, un calo dei ricavi pari al -5/7%, una crescita delle rettifiche su Crediti del +40/50% e un conseguente impatto negativo sui profitti pre-tax del -50/60%.
Ciononostante, le banche possono rispondere a questo scenario avverso orientando i propri investimenti per accelerare sulla digital transformation e aumentando i ricavi posizionandosi come il partner di fiducia per le imprese e le persone.
Crescerà la migrazione sui canali digitali: secondo una ricerca di Accenture, infatti, il 10% degli italiani che prima dell’attuale emergenza preferiva svolgere le proprie operazioni esclusivamente all’interno delle filiali, passerà in futuro ai canali digitali. Le filiali stesse erogheranno, quindi, i servizi di consulenza online. Questo consentirà di portare a scala lo smart working, agevolando le richieste dei dipendenti e permettendo un risparmio dei costi di real estate. Questo nuovo modello può consentire un risparmio dei costi fino al 15%.
La Banca del Futuro
Secondo una ricerca Accenture l’emergenza in corso ha accelerato in modo significativo l’adozione di strumenti e soluzioni tecnologiche, comportando un radicale cambiamento nei comportamenti dei consumatori e ridefinendo il concetto stesso di consumo, in passato legato all’importanza della proprietà, oggi alla possibilità di accesso a beni e servizi. Inoltre, la crisi attuale sta portando gli individui a considerare ogni giorno più seriamente l’impatto delle loro scelte di acquisto sulla salute e sull’ambiente.
Ne emerge una rivalutazione dei bisogni essenziali, con un impatto a lungo termine principalmente per quanto concerne ambiti come la responsabilità (il 64% ha fatto acquisti consapevoli e per il 91% continuerà a farlo in futuro), la salute (circa l’80% dei consumatori ha infatti come priorità la salute personale e quella di amici e parenti), la famiglia (l’81% degli italiani ha dichiarato che in futuro trascorrerà molto tempo in famiglia rispetto a prima della crisi) l’appartenenza (più del 50% dei consumatori afferma di sentirsi più connesso con la famiglia, gli amici e la comunità), la sicurezza finanziaria (un’importante priorità per il 54% degli italiani).
“Negli ultimi tre mesi abbiamo affrontato una situazione di emergenza epocale, che ha cambiato drasticamente il nostro modo di vivere, di fare acquisti e di lavorare. Le aziende, per garantire la continuità del business, hanno risposto con azioni straordinarie, mostrando grande capacità di reazione, coinvolgimento dei dipendenti e velocità” ha dichiarato Mauro Macchi, Strategy & Consulting Lead di Accenture per l’Europa. “Siamo di fronte alla più complessa prova di leadership a nostra memoria. È un momento di crisi profonda, che però rappresenta anche un’occasione unica per accelerare un cambiamento sistemico del nostro tessuto economico. Ciascuna impresa, infatti, dovrà ripensare il proprio modello di business e cambiare l’organizzazione della forza lavoro e dei processi, focalizzandosi su un nuovo approccio basato sulla fiducia, sull’autenticità e sull’ empatia”.