Aprirà nel mese di giugno, da un’idea del magnate visionario Xavier Niel, che ha già fondato la Scuola 42
Il magnate svizzero Xavier Niel è inarrestabile. Dopo aver acquisito il 15% di Telecom e aver fondato la Scuola 42, un istituto gratuito e innovativo dove gli studenti vengono selezionati solo sulla base del talento e della motivazione, ora è la volta di Station F, che ha proiettato Parigi e la Francia in prima linea sulla scena digitale globale. L’apertura di Station F avverrà a giugno. Il progetto lo renderà il più grande campus di startup del mondo. Fondato da Xavier Niel nel 2013 e diretto da Roxanne Varza, ospiterà mille startup. Alcune parteciperanno al Programma Fondatori e pagheranno 195 dollari al mese per l’affitto di una scrivania, ma la stragrande maggioranza si trasferirà lì grazie a un partner: Facebook, Vente-Privée, Zendesk e una dozzina di altre aziende tecnologiche stanno per affittare un piccolo pezzo del palazzo per “affidarlo” ai giovani startupper.
Le prime 5 startup selezionate
Intanto vente-privee Impulse, acceleratore di startup Fashion/Tech/Retail, ha già selezionato 5 startup (la call non è chiusa ed è anzi aperta anche agli imprenditori italiani. QUI per partecipare). Le startup selezionate sono FITLE, il primo camerino di prova virtuale 3D al mondo, Shipup, il tracking delle spedizioni che rivoluziona la comunicazione post-vendita, ShorTouch, la startup che rivoluziona le reti di relazione tra utenti, Whishibam, il primo marketplace di moda e bellezza che trasforma l’acquisto in un’esperienza emozionale, grazie al servizio gratuito ed illimitato di assistenza alla vendita, EasySize, tecnologia e interazione umana si incontrano per trasformare il sizing.
Dall’ex stazione merci a campus
L’elegante scheletro in cemento è ancora nudo, ma da giugno ci saranno 3000 postazioni di lavoro, spazi per eventi, un auditorium e ristoranti. Ci saranno aziende, avvocati, commercialisti, un ufficio postale. L’idea è quella di provvedere a tutto il necessario all’interno dell’edificio, in modo da non avere mai la necessità di uscire. Lo spazio in cui sorgerà Station F fu inaugurato nel 1929, era una stazione merci a ridosso della stazione di Austerlitz. Intorno agli anni 2000 viene quasi abbandonato, un fantasma urbano sulle rive della Senna. Station F lo ha resuscitato in pochi mesi: le sue tre navate fatte a vetri donano luce e aria. Ai lati sono posizionati degli eleganti cubi, adagiati ai fianchi di queste gallerie che si estendono per 34 mila metri quadrati di grandezza. Nel seminterrato, file interminabili di armadietti, docce e servizi igienici. Come parte del progetto, Station F sta ristrutturando due edifici vicini che offrono alloggi sociali per 800 persone che sono in qualche modo legate al campus e prevedono di aprire nel 2018.
Silicon Valley Indoor
«Il progetto è quello di ricreare una Silicon Valley Indoor» ha detto la portavoce Rachel Vanier, che da mesi riceve le visite di delegazioni estere. Cinesi, americani, indiani e tutti gli europei sono venuti a vedere la sfida folle di Xavier Niel, che ha investito nel progetto 250 milioni di euro. Il tutto sotto la guida di un team internazionale, guidato da Roxane Varza, ex TechCrunch Francia e Microsoft Ventures. Station F sarà “il” luogo in cui l’Europa tecnologica e digitale potrà riunirsi. Mounir Mahjoubi, l’ex presidente del Consiglio nazionale per lo sviluppo digitale francese, ha commentato: «La forza del progetto è la sua dimensione. Station F è un ecosistema in sé. Non stiamo parlando di un campus, si parla di una sorta di città digitale del futuro».
La città che non dorme mai
A dimostrazione di quanto afferma Mahjoubi, la “città” sarà divisa in tre “quartieri”. Il primo, con una caffetteria e un auditorium con 400 posti a sedere, sarà l’agorà di Station F. Il secondo, riservato alle startup, sarà il suo alveare creativo, dove diversi grandi spazi saranno affittati da terzi, mentre il resto sarà occupato dagli animatori dei progetti selezionati, più di mille persone. Il terzo quartiere sarà la piazza del paese di Station F, con i ristoranti aperti 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. Una volta aperto, non si chiuderà mai: «Questa città vivrà giorno e notte». Il mondo delle startup è avvertito.