Aml Bitcoin sarà la prima criptovaluta a rispettare pienamente le leggi antiriciclaggio e antiterrorismo. Aml, è l’acronimo di Anti-Money Laudering, nome che ben rappresenta il nuovo obiettivo della valuta digitale che debutterà il primo ottobre: non essere oggetto o strumento di crimini finanziari, ma allo stesso tempo osservare le norme sul segreto bancario.
Da San Francisco al congresso degli Stati Uniti
Il lancio di Aml Bitcoin potrebbe aprire un nuovo capitolo nella storia delle cripto valute: le istituzioni potrebbero sentirsi libere di legittimare una criptovaluta che si sottrae ai meccanismi poco chiari dietro ai quali agiscono spesso Bitcoin ed Ethereum. Al momento, è l’anonimato delle transazioni che impedisce un utilizzo ufficiale di questa modalità di pagamento. Solo a quel punto si potrà superare il timore che esso possa diventare uno strumento al servizio di criminali e terroristi. Anche il Congresso americano vede di buon occhio il lancio di questa nuova moneta virtuale, nata dall’intuizione di Marcus Andrade, imprenditore di San Francisco, che inizialmente aveva solamente l’obiettivo di regolare i sistemi di pagamento nel porto cittadino. Aml Bitcoin è controllato dalla Nac Foundation Llc, fondata da Antrade nel 2014, al fine di sviluppare un protocollo per criptovalute che potesse ispirare nelle istituzioni più fiducia e sicurezza.
Le difficoltà delle criptovalute
Aml Bitcoin arriva in un momento critico per le cripto valute: l’insicurezza del mercato cinese sta influendo pesantemente sul valore del bitcoin. Dopo un primo crollo, ieri il valore del bitcoin è tornato a 4000 dollari. Il trauma della messa al bando cinese sembra essere in parte superato, ma bisogna ricordare che venerdì scorso il bitcoin aveva toccato un minimo di 2.951,15 dollari dopo aver perso il 14,7 per cento in una settimana. Una nuova criptovaluta, in grado di garantire più sicurezza e trasparenza, potrebbe forse arginare questo sali-scendi vorticoso e garantire al mercato maggiore stabilità.