Jeff Stibel rivela a Forbes i motivi per cui non dovresti cercare soldi quando avvii una startup e uno per cui dovresti farlo. Li abbiamo riassunti qui
«Il peggior modo per iniziare un business è di farlo con i soldi degli altri» questa è l’opinione di Jeff Stibel, blogger e imprenditore di successo: ha lanciato Dun & Bradstreet Credibility Corp, un servizio di consulenza per business e poi fatto una exit di 320 milioni di dollari. Dall’alto della sua esperienza, svela su Forbes 5 motivi per cui non dovresti cercare soldi quando avvii una startup e uno per cui dovresti farlo.
5 motivi sbagliati per cercare soldi
1. Quando non hai messo i tuoi soldi
«Fare un business non significa solo sudore, sangue e lacrime, ma anche investire tutto i tuoi soldi» spiega Stibel. La sua tesi è che uno startupper non dovrebbe cercare i soldi all’esterno fino a quando non ha speso tutte le sue risorse personali: «È la prima cosa da fare. Adattarti ai rischi del business, ti permetterà di avere successo in futuro più facilmente. Costruire un’azienda significa mettere dentro tutto, ma proprio tutto».
2. Se non hai ancora chiesto soldi a famiglia e amici
Una volta che hai investito tutte le tue risorse personali è tempo di andare a raccogliere soldi tra amici e familiari: «Chiedere soldi a qualcuno per cui ti senti responsabile personalmente, ti aiuta a capire quanto peso sulle spalle avrai a chiedere soldi a un venture. Se mia madre decide di investire, io vorrò più di chiunque altro che i suoi soldi non vadano buttati via» scrive Stibel.
3. Quando non ami l’idea di condividere la ricchezza
Qui Stibel, startupper seriale, racconta di quando da giovane ha creato la sua prima startup, Simpli. Insieme agli altri founder sono indecisi se venderla o trovare un finanziamento. Iniziano una trattativa con dei venture e poi decidono di vendere l’azienda a una società che voleva comprarla NetZero. Ciò malgrado, Stibel decide di offrire lo stesso agli investitori che si erano proposti quote dell’azienda a costo zero: «Era la cosa giusta da fare, non avremmo guadagnato un soldo dall’operazione. Ma sapevo che la scelta mi avrebbe fatto gioco. Da lì in poi per me raccogliere soldi sarebbe stato così facile come per gli monetizzare con la mia azienda» racconta Stibel.
4. Se sei all’ultima spiaggia
«Se hai un buco da riempire, non provare a riempirlo con i soldi» spiega Stibel. L’imprenditore consiglia agli startupper che si trovano con l’acqua alla gola di fare un respiro e risolvere il problema, magari con una partnership:
«I tempi migliori per cercare soldi sono quando non sei disperato. Prendi eBay ha raccolto 5 milioni da Benchmark Capital quando già faceva profitti. Hanno preso quei soldi, li hanno messi in banca e non hanno speso un centesimo. Non ne avevano bisogno, volevano solo costruire valore e aggiungere semmai persone di qualità nel loro team. Mentre per Benchmark è stato un affare, 5 milioni che oggi valgono 2,5 miliardi. Oggi se eBay cercasse soldi, li riceverebbe subito e sapete perché? Ha saputo costruire valore, prima di pensare ai round».
5. Quando non sei sicuro di offrire dei ritorni
Un’altra situazione in cui non vanno raccolti soldi è quando non sei sicuro di offrire valore ai tuoi investitori: «Personalmente, non raccolgo un centesimo finché non sono sicuro di poterne restituire tre ai miei investitori. Per questo se non siete sicuri di farlo, pensate ad altre soluzioni. Ci sono tantissimi casi di startup che hanno ottenuto successo senza raccogliere soldi».
L’unico motivo per cui dovresti: è come sposarsi.
Dopo aver passato in rassegna i 5 motivi per cui uno startupper non dovrebbe raccogliere soldi, Stibel spiega l’unico motivo per cui dovresti farlo: «I business sono fatti con le persone. Portare dentro un investitore è come trovare un CFO o una sposa. Quindi cerca dei partner per progetti a lungo termine. Se i tuoi principi sono allineati a quelli del venture, allora sì che puoi fare un round. Solo in questo caso ci sarà un ritorno di valore, per te, come per l’investitore» conclude Stibel.