Celebrato il trentennale alla Pelota di Milano, per ripensare ai risultati ottenuti (3 milioni di domini assegnati in Italia) e analizzare le sfide dei domini nel mondo
30 anni portati benissimo e ancora tanta voglia di guardare al futuro. Il trentennale di Registro.it, celebrato oggi a Milano, è un giorno speciale non solo per fondatori e amici, ma per tutto il web italiano. A dimostrarlo sono i numeri: 3 milioni di domini assegnati a imprese, persone fisiche, liberi professionisti, un legame riconosciuto e consolidato proprio con le PMI. Il 46,8% dei domini in Italia è affidato a registro.it
Il primo dominio .it
La storia digitale di ognuno di noi è iniziata con da due semplici lettere, precedute da un punto:.it. Da quando nel dicembre del 1987 il Cnr di Pisa ha iniziato a gestire il Registro.it (all’epoca Registration Authority), registrando il primo dominio (cnuce.cnr.it). Un compleanno celebrato alla Pelota, nel centro di Milano, ripercorrendo tutte le tappe del percorso, la profonda relazione tra l’ambiente della ricerca del CNR e le numerose attività svolte insieme alle imprese del nostro paese.
Una giornata con tanti ospiti, esperti di rete e innovazione, e soprattutto con la voglia di interpretare la complessità dello scenario attuale, analizzando l’evoluzione del mercato dei nomi a dominio nei prossimi anni, le sfide per i registri mondiali e per tutti gli attori del settore.
“In Italia abbiamo 6 milioni e mezzo di partite IVA che se attivassero un dominio .it ci consentirebbero di crescere enormemente assicurando ai nostri utenti garanzie e vantaggi – ha commentato Domenico Laforenza, Direttore IIT – CNR e Responsabile del Registro .it -. Basti pensare che un paese come l’Olanda vanta il doppio dei domini registrati rispetto all’Italia, perciò abbiamo molto margine di manovra ma dobbiamo fare presto. I nostri elementi distintivi sono la resilienza e la qualità dei nostri dati, sicuri, affidabili”.
L’impatto del web sulle nostre abitudini
L’occasione per una riflessione ampia sull’impatto del web nel nostro paese, il cambio persino radicale di abitudini e modelli di business in settori radicalmente in via di trasformazione, come l’editoria: dalla carta ai bit, la grande trasformazione dei quotidiani italiani. Luca Sofri ha raccontato la storia di una testata italiana di successo, tutta digitale, Il Post e Mario Tedeschini Lalli ha ripercorso tutte le tappe che hanno portato alla messa online di Repubblica.it nel 1996.
Per celebrare il trentennale si è assistito al video messaggio di Paul Mockapetris, cocreatore del DNS. Presenti inoltre tanti esperti del calibro di Jean-Jacques Sahel, ICANN – Managing Director for the European Office in Brussels and Regional Vice President for Europe. Si è parlato di cultura digitale e identità italiana negli ultimi 30 anni con Giovanni Boccia Artieri, Professore di Sociologia dei processi culturali e comunicativi, Università Carlo Bo, Urbino, per stringere poi il focus sull’Italia digitale, le politiche e le buone pratiche per l’Agenda digitale, insieme a Paolo Barberis, Consigliere per l’innovazione della Presidenza del Consiglio e Massimo Mantellini.
Una giornata di approfondimenti, quindi, sugli scenari, le prospettive e le sfide che il mercato pone ai registri in Italia e nel mondo, assieme ad ospiti come Monica Nardis (Pragma), Matteo Flora (The Fool), Daniele Ratti (Fatture in Cloud), Enrica Arena e Adriana Santenocito (Orange Fiber) e Gianpaolo Colletti, giornalista esperto di innovazione digitale e autore del libro “Sei un genio! La rivoluzione digitale degli artigeni, artigiani e lavoratori dalle idee geniali”.
Ora che l’Italia è connessa e digitale, bisogna digitalizzare gli italiani e superare le resistenze culturali che a vario titolo, rallentano i processi innovativi nell’intera filiera digitale.