Gli investitori hanno chiesto ai big del settore food (e non solo) di tagliare l’uso di plastica nei propri prodotti
Il modo migliore perché una grande società adotti cambiamenti radicali è quando a chiederlo sono gli investitori. E’ questa la strategia di As You Sow, una noprofit che è riuscita nell’impresa di convincere 25 fondi di investimento a chiedere alle grandi multinazionali del settore food, ma non solo, di ridurre il loro consumo di plastica.
As You Sow, una ONG californiana che fa leva sulla responsabilità sociale di impresa, ha chiesto a 25 investitori (che controllano asset per mille miliardi di dollari) di scrivere a Nestlé, PepsiCo, Procter&Gamble e Unilever perché riducano il loro consumo di plastica. Tra i fondi giganti del calibro di Hermes Investment Management, Impax Asset Management, NEI Investments e Walden Asset Management.
La lettera degli investitori
“Senza un ripensamento radicale, circa il 30% degli imballaggi in plastica non sarà mai riutilizzato o riciclato”, hanno scritto gli investitori nella loro lettera. “Questi materiali possono persistere nell’ambiente, parzialmente degradati, per centinaia di anni, il che, oltre a causare danni alla vita marina, potrebbe anche avere un impatto economico negativo, esponendo le aziende a danni di immagine“.
Nella lettera viene chiesto alle corporation di rivelare il consumo annuo di plastica, di porre degli obiettivi di riduzione dei consumi di materiale plastico, di facilitare il riciclo e di andare sempre di piú verso imballaggi e confezioni che possono essere riutilizzate o compostate.
La risposta delle aziende è stata positiva
Nestlé, PepsiCo e Unilever si sono impegnate a rendere gli imballaggi più riciclabili, compostabili, biodegradabili e con un più alto contenuto di materia riciclata entro il 2025.
P&G punta a ridurre i suoi imballaggi in plastica del 20% entro il 2020 e ha fatto sapere che circa il 90% degli imballaggi è già riciclabile. “Concordiamo di dover essere parte della soluzione per ridurre i rifiuti di plastica”, ha dichiarato la società.
“Condividiamo le preoccupazioni sul crescente accumulo di rifiuti e sulla necessità di fare qualcosa per ridurre al minimo l’ambiente”, ha affermato Nestlé in una nota. L’azienda ha dichiarato di aver già eliminato oltre 100.000 tonnellate di materiali da imballaggio dai suoi processi produttivi nell’ambito di progetti ambientali già esistenti.
In Europa é l’Unione europea che é intervenuta per limitare la presenza di materiali plastici nell’ambiente. La Commissione ha proposto nuove norme per contrastare la diffusione dei 10 prodotti di plastica monouso che più inquinano le spiagge e i mari d’Europa. Bastoncini per la pulizia delle orecchie, posate, piatti, cannucce, mescolatori per bevande e aste per palloncini, dovranno essere fabbricati esclusivamente con materiali sostenibili.