I dati sul rapporto Milano Produttiva 2022, commentate dal Segretario Generale. «Dopo una lunga fase calante, nel 2021 le imprese gestite da under 35 registrano un netto incremento rispetto al 2020»
Da pochi giorni è disponibile il 32esimo rapporto Milano Produttiva 2022, realizzato da Camera di Commercio Milano Monza-Brianza Lodi dove è stato fotografato l’ecosistema produttivo, tenendo conto anche del mondo startup. Nel capoluogo lombardo ha sede la maggior parte delle aziende innovative attratte anche dalla presenza di incubatori, centri di ricerca, atenei, coworking e occasioni di networking con rappresentanti del Venture Capital. Su StartupItalia ci stiamo occupando di come sta evolvendo il mondo del lavoro, attraverso un sondaggio disponibile sul sito in cui abbiamo scelto di coinvolgere la nostra community. Con Elena Vasco, Segretario Generale della Camera di Commercio Milano Monza-Brianza Lodi, abbiamo commentato i dati più interessanti, che riguardano le startup e l’imprenditoria femminile.
Dal vostro osservatorio quali sono i dati più incoraggianti per il tessuto produttivo milanese?
Elena Vasco: «Ci sono inevitabilmente due piani di lettura. Il primo rilevante – se pensiamo a quello che abbiamo attraversato e alla capacità di risposta e resilienza messa in campo dai nostri imprenditori – è rappresentato dalla ripresa del 2021 (che il report MP racconta nel dettaglio) e agli effetti positivi che si sono propagati anche sui primi mesi di quest’anno. Il secondo riguarda, invece, quelle dinamiche negative che stanno esplodendo in questo periodo e le ricadute che hanno sul sistema economico e imprenditoriale».
«I dati oggettivi ci restituiscono la fotografia di un territorio, quello di Milano Monza Brianza Lodi, costituito a fine giugno da 389.010 imprese (+1,4% rispetto a fine 2021), con un saldo positivo nel primo semestre fra iscrizioni e cancellazioni di +4.956 imprese, e livelli di natalità imprenditoriali che praticamente sono tornati a quelli pre-Covid. Incoraggiante l’interscambio commerciale che, sul fronte export, nel primo trimestre dell’anno registra +22,6% (rispetto allo scorso anno) e +24,8% sul fronte dell’import; e significativo l’incremento delle imprese a partecipazione estera che sono cresciute del 30% negli ultimi dieci anni».
«Tuttavia, a fronte di questi numeri, oggi dobbiamo fare i conti con problemi eccezionali di impatto globale – dall’accelerazione dell’inflazione alla carenza di commodities, dalle difficoltà delle supply chains al conflitto Russia Ucraina con pesanti ripercussioni sui mercati globali dell’energia e dei prodotti agricoli, per non parlare dei grandi problemi ambientali (primo fra tutti la crisi idrica e la siccità) – che si stanno palesando in maniera manifesta in questi mesi, incidendo negativamente sulla ripresa e lo sviluppo in generale. A fronte di tutto questo, io credo sia necessario reagire costruendo risposte di medio-lungo periodo strutturali, coordinate, e discontinue che siano in grado di generare nuovi e innovativi modelli di crescita e di sostenibilità».
Milano è capitale delle startup. Che ruolo stanno ricoprendo nel tessuto produttivo?
Elena Vasco: «Milano ha certamente un ruolo attrattivo rispetto al resto del Paese come incubatore per le start up innovative: è la prima provincia d’Italia per numero (2.737) pari al 19% del totale nazionale e continua a confermare il trend di crescita, con un +5,8% rispetto allo scorso anno. Tipicamente, si tratta di micro e piccole realtà operanti nei servizi, specie in quelli ad alto valore tecnologico, capaci però di performance economiche superiori alla media del comparto, sia considerando i ricavi, che il valore aggiunto. Sono sintomo di vitalità del sistema imprenditoriale, di un’intraprendenza incentrata sull’innovazione, sulla ricerca, sul capitale umano di qualità, sul talento, fattori che Milano vuole continuare a coltivare ed attrarre, per essere il motore di uno sviluppo sostenibile, digitale, innovativo, internazionale».
«Dati incoraggianti che ci danno fiducia insieme anche alla capacità dei giovani nel fare impresa: dopo una lunga fase calante, nel 2021 le imprese gestite da giovani under 35 registrano un netto incremento rispetto al 2020 nel numero delle nuove nate (+21,6%) e una crescita delle imprese attive (+1,2%)».
«Consapevoli di questi dati e del posizionamento di Milano nel panorama nazionale e internazionale, oggi la Camera di commercio è impegnata, in maniera sistemica, nell’elaborare una nuova strategia che coinvolga soggetti pubblici e privati, e che valorizzi al meglio le risorse “giovani e start up”, partendo dal presupposto che questi ultimi dovranno essere parte della soluzione, ed essere in grado di costruire risposte concrete ai bisogni del nostro presente e futuro».
Come StartupItalia seguiamo da vicino il mondo dell’imprenditoria femminile. Dal vostro rapporto i dati sono in crescita a Milano.
Elena Vasco: «Come Camera di commercio guardiamo con estrema attenzione ai trend che riguardano il lavoro e l’imprenditoria femminile, cercando di fare sintesi ed elaborando una visione complessiva di fenomeni che per loro stessa natura sono complessi e articolati. Da una parte abbiamo una buona base di imprese femminili – a Milano Monza Brianza Lodi sono oltre 69 mila con una capacità di tenuta (+0,7% rispetto al 2020), dall’altra parte però dobbiamo considerare che la dinamica del lavoro femminile fa ancora fatica: se nel Paese il contributo delle donne è stato decisivo per la ripartenza, nel territorio di Milano Monza Brianza Lodi è risultata migliore la prestazione degli uomini (+0,9% la variazione dell’occupazione maschile nel 2021 rispetto al 2020 contro +0,3% delle donne). Se Milano vuole fare da traino all’evoluzione dell’intero sistema Paese, le donne – accanto ai giovani – dovranno essere i “costruttori” della soluzione perché come ogni cambio di paradigma si può verificare quando si sovvertono le logiche e i giovani e le donne diventano i veri protagonisti di una nuova possibile società ed economia».