Nell’ultimo Consiglio dei Ministri il governo ha approvato anche il Decreto criptovalute, che adegua la normativa italiana a quella europea per quanto riguarda le attività legate agli asset digitali. Anzitutto il testo affida a Consob e Banca d’Italia i poteri di controllo sul settore, con la prima che si occuperà di vigilare sul rispetto del regolamento Ue, mentre la seconda di contenimento del rischio, stabilità patrimoniale e gestione prudente.
Decreto criptovalute: le sanzioni
Le sanzioni del nuovo Decreto criptovalute vanno dai 5mila ai 75mila euro per le persone fisiche. Viene previsto poi il reato di abusivismo, che prevede il carcere dai sei mesi ai quattro anni (e multa da 2.066 a 10.329 euro) per chi opera nel settore senza le dovute autorizzazioni. Come riassume Teleborsa, «chiunque violi il divieto di abuso di informazioni privilegiate o i divieti di comunicazione illecita di informazioni privilegiate o di manipolazione del mercato sanciti dal regolamento Ue 2023/1114» incorre in una sanzione che va dai 5mila ai 5 milioni di euro.
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In base al regolamento Ue sulle cripto-attività, gli asset il cui valore è ancorato ad attività sottostanti possono essere emessi solo da banche o altri attori specializzati, autorizzati e vigilati. Sono soggetti a specifici requisiti e controlli e vengono previste forme di protezione dell’utente simili a quelle previste oggi per gli investimenti finanziari.