Gli investimenti sui diritti danno i primi frutti. Ma aiuta non poco il sostegno del fondatore Blavatnik
Bisognerà attendere il 2024 per vedere l’utile, ma la situazione di bilancio della startup dello streaming sportivo Dazn registra anzitutto una riduzione delle perdite, che si attestano comunque a 1,1 miliardi di euro. Stando ai dati pubblicati dalla società fondata dall’imprenditore Len Blavatnik, l’uomo più ricco d’Inghilterra, Dazn ha aumentato il fatturato del 41%, sfiorando i 2 miliardi di euro e riducendo il rosso dell’azienda del 46% tra 2021 e 2022. Come si legge sul Corriere, la situazione dei conti di Dazn è migliorata grazie agli investimenti sui diritti tv del calcio e di molti altri sport che gli appassionati possono godersi in streaming.
Soltanto nel 2023 Dazn ha investito oltre 5,3 miliardi di euro per garantirsi i diritti sportivi in tutto il mondo e nella stessa cifra è compreso il piano quinquennale per aggiudicarsi la trasmissione delle partite di Serie A (700 milioni di euro a stagione). La situazione dei conti di Dazn è stata d’altra parte raddrizzata anche grazie alla potenza economica di Blavatnik: su Calcio Finanza si spiega che ha iniettato circa 1 miliardo di euro nelle casse dell’azienda. Il break even è atteso per il 2024.
Il Sole 24 Ore si è occupato lo scorso anno di Blavatnik, evidenziando quanto le sue sorti Oltremanica siano state del tutto diverse da quelle di altri oligarchi russi, come Abramovich. Nato a Odessa, in Ucraina, nel 1958 oggi Blavatnik non è cittadino russo e ha passaporto inglese e statunitense. Non è rientrato nel giro di vite contro i miliardari russi deciso dal governo di Londra dopo l’invasione dell’Ucraina nel febbraio 2022.