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Su Bitpanda è possibile farlo con 10 asset
Negli ultimi anni l’interesse per il settore delle criptovalute è aumentato. Le persone leggono e si informano più spesso, seguendo l’attualità riguardante Bitcoin e l’intero ecosistema. Tanto per cominciare è fondamentale conoscere gli attori in campo: per farlo vi abbiamo proposto gli articoli sulle differenze tra Bitcoin ed Ethereum e la presentazione (parziale) di alcune delle principali altcoin e memecoin. In questo nuovo articolo in collaborazione con Bitpanda andremo ad affrontare un aspetto tecnico, uno dei tanti imprescindibili per chi vuole approfondire e conoscere i meccanismi tecnologici che reggono l’infrastruttura. A poche settimane dal lancio di Bitpanda Staking, ci concentreremo proprio sullo staking, parte essenziale del processo Proof-of-Stake alternativo al Proof of Work (PoW) su cui è basato Bitcoin. Ma andiamo con ordine.
PoW e PoS
Come anticipato nell’articolo sulle differenze tra Bitcoin ed Ethereum, i pro e i contro del PoW e del Proof of Stake (PoS) ci sono. Concentrandoci su quest’ultimo, anticipiamo dicendo che l’altcoin più famosa, Ethereum, è da anni che punta a migrare sul Proof of Stake, una blockchain diversa rispetto a quella di Bitcoin. In attesa di capire quanto avverrà la conversione, esistono già soluzioni PoS utilizzate.
Come si legge sulla Bitpanda Academy, portale online utile da cui trarre spunti per principianti, “lo staking è il meccanismo di validazione delle blockchain di tipo Proof of Stake. In queste blockchain, i nodi validatori si aggiudicano il diritto di convalidare i blocchi in base alla quantità di criptovaluta che detengono. Lo staking consiste perciò nel mettere le proprie criptovalute a disposizione di questi nodi per convalidare le transazioni, ottenendo in cambio una ricompensa”. In pratica impegnando parte dei propri asset in criptovalute, si può divenire partecipi di un nodo validatore e ricavarne una ricompensa in criptovalute.
Dal momento che non è la forza computazionale a fare la differenza nel PoS, ma la quantità di asset presenti in un nodo, lo staking è a sua volta un elemento fondamentale per la sicurezza della blockchain. C’è poi il tema ambientale: la sostenibilità rappresenta ancora uno dei punti su cui più insistono i critici delle crypto. L’inquinamento derivante dalle attività viene spesso calcolato e utilizzato per denunciare un ecosistema energivoro. Sull’elemento energivoro non ci sono dubbi, ma è altrettanto vero che il ricorso a fonti rinnovabili è in crescita ovunque.
La Proof of Stake, a suo modo, si propone come modello alternativo a Bitcoin anche dal punto di vista ambientale: non è infatti il miner che risolve il calcolo più velocemente a ricevere la ricompensa. Questo renderebbe la blockchain in questione più eco friendly. D’altra parte, come spiega sempre l’Academy di Bitpanda, il metodo va a favorire chi detiene più risorse, il quale ha più possibilità di essere selezionato casualmente da un algoritmo per convalidare il nodo.
Con quali criptovalute si può fare staking
Con la nuova funzione Bitpanda Staking gli utenti possono dunque compiere questa operazione direttamente dall’app, in modo semplice e sicuro. Come anticipato lo staking riguarda soltanto alcune delle criptovalute che lavorano su una determinata blockchain. E su Bitpanda è possibile farlo con 10 criptovalute, numero che è destinato a crescere nel tempo. Al momento, sono Cardano, Tron, Tezos, Solana, Polkadot, Polygon, Cosmos, Graph, Kusama e Near Protocol. Per maggiori informazioni tecniche e finanziarie vi invitiamo, come sempre, alla prudenza e a consultare le fonti più autorevoli per un investimento consapevole.
Come evidente, il settore crypto è volatile e ad alti potenziali rendimenti corrispondono grandi potenziali rischi di perdita. Tenendo questo come punto centrale, gli strumenti di investimento sono numerosi: dai piani di accumulo periodici agli investimenti più personalizzati (banalmente, si investe quando si vuole), fino allo staking, che dà la possibilità di allocare parte delle proprie crypto in una attività potenzialmente redditizia. Altro aspetto da considerare per il servizio di Bitpanda è l’assenza di un lock-in, ovvero le cripto tenute in staking non sono bloccate e le ricompense sono settimanali. Infine non ci sono periodi di attesa: non appena si destina un asset ne si può ottenere da subito una ricompensa.