Secondo un rapporto di Tecnocasa, Milano si conferma la città dove il mattone risulta essere il più caro d’Italia, con punte che arrivano anche a toccare i 17mila euro al metro quadro nelle zone centrali. Mentre a Roma, per “l’effetto Giubileo”, trovare un affitto è veramente difficile in questo periodo e la tendenza è quella dei proprietari a non rinnovare i contratti in scadenza per convertirli in affitti brevi. Dove conviene, quindi, comprare casa oggi? E dove andare in affitto?
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I trend del mattone 2024 in Italia
Da Nord a Sud, nel primo semestre di quest’anno prosegue la corsa dei canoni di locazione, in particolare per i monolocali (+4%), a fronte di una carenza di offerta. In particolare, secondo l’analisi di Tecnocasa, si nota un leggero calo nelle compravendite, mentre il prezzo delle case e degli affitti è in aumento. Dai dati sull’andamento delle compravendite immobiliari, l’anno in corso dovrebbe chiudersi intorno ai 690mila scambi, in leggero calo rispetto allo scorso anno, quando le transazioni concluse ammontavano a 709.591. A fronte di una crescita dei canoni di locazione, che ha raggiunto livelli elevati e per il momento non accenna a rallentare, la diminuzione dei tassi d’interesse – con effetti sulle rate mensili dei mutui – potrebbe dare nuova linfa alla propensione di potenziali acquirenti intenzionati a comprare casa.
Quali sono le città più care?
Tra le grandi città, in pole position c’è Milano, che si conferma il contesto dove il mattone risulta essere più caro. Nella metropoli lombarda, il prezzo per l’acquisto un immobile di nuova costruzione si aggira intorno a 5mila euro al metro quadro, con punte di 17mila euro per uno stabile signorile del centro storico. Negli ultimi 10 anni, la rivalutazione del nuovo è quasi raddoppiata, attestandosi al +43,8%.
E gli affitti?
Nell’analisi sul primo semestre di quest’anno, Tecnocasa rileva come i canoni di locazione continuino a salire. Ad aumentare sono, in particolare, i prezzi dei monolocali, cresciuti in media del 4%, un punto percentuale in più rispetto a bilocali e trilocali (entrambi al +3%). L’incremento dei prezzi degli affitti accomuna le principali città con una crescita più sostenuta registrata a Bari, Bologna e Roma. Nel capoluogo pugliese, i bilocali segnano un balzo del +7,4% mentre nella Capitale sono i trilocali a guidare i rialzi (+4,9%). Nonostante la crescita più blanda, Milano resta la città con i canoni più cari in valori assoluti. Per quanto riguarda gli affitti brevi la variazione di prezzo nelle locazioni risente di dinamiche di segno opposto. Tecnocasa rileva che a Roma l’attesa per il Giubileo sta spingendo sempre più proprietari a non rinnovare i contratti in scadenza in previsione di locazioni di breve durata. Al contrario a Milano, dove gli affitti brevi hanno raggiunto la saturazione, il mercato sta virando in misura maggiore verso contratti ad affitto temporaneo o a canone concordato.
Il rendimento annuo
In crescita è anche il dato sul rendimento annuo lordo, in media pari al 5,6%. Tra le dieci città campione considerate nell’analisi, l’incremento maggiore si registra a Genova e Palermo, entrambe intorno al 7%. Nei due capoluoghi, i valori al metro quadro degli immobili, in buona parte datati, risultano più bassi. Sotto la media nazionale ci sono Milano e Firenze, entrambe a +4%. Sul fronte dei prezzi delle case, la crescita nelle grandi città sfiora, in media, il punto percentuale. Fa eccezione Palermo, dove si registra una discesa dello 0,4%. Tra le metropoli dove si registrano gli aumenti maggiori spiccano Firenze, Milano e Roma. Crescita pari a +1% anche per i prezzi nei comuni dell’hinterland con ritmi più sostenuti nelle località di mare prossime ai capoluoghi (come Bari e Palermo). In controtendenza, l’area intorno a Milano che, però, continua ad attirare nuovi acquirenti.
Passando ai capoluoghi di media grandezza, l’analisi sui prezzi segnala una crescita a Siracusa, La Spezia (entrambe località di mare con un migliore rapporto qualità-prezzo) e Ferrara, quest’ultima premiata dalla prospettiva di mettere a reddito soluzioni abitative per turisti e universitari. Nelle grandi città, la disponibilità di spesa si concentra nella fascia più bassa, fino a 119 mila euro. Milano e Roma, anche alla luce dei prezzi più elevati, registrano una maggiore percentuale tra 250 e 349mila euro, entrambe nel 24,9% dei casi.