Il settore rivolto al segmento Kids&Teens ha già i suoi unicorni (all’estero). Nel 2021 oltre mezzo miliardo investito nel mondo su 89 app e servizi
Con la pandemia tante persone si sono avvicinate al mondo degli investimenti, e molte di più hanno sperimentato l’utilizzo massiccio dell’ecommerce. Tra loro soprattutto millennial e boomer, insomma gli adulti che vivono con gli smartphone in mano, senza però essere sempre digitali nelle proprie attività quotidiane (dal pagare le bollette in giù). E i più piccoli? Per una volta non ci concentriamo sulla Generazione Z, ma andiamo a sondare un mercato non ancora così noto e sviluppato in Italia, complice anche una scarsa educazione finanziaria. Negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, invece, è un fiorire di startup fintech rivolte proprio al segmento Kids&Teen, che consentono ai bimbi di sperimentare gli acquisti online o senza contante sempre controllati dai genitori, che autorizzano i pagamenti senza la paura che i pargoli scialacquino tutto in caramelle. Andiamo dunque a vedere cinque startup fintech che parlano a bambini e famiglie.
Greenlight
Tra le fintech più famose in questo campo troviamo Greenlight, startup con sede ad Atlanta, in Georgia, già valutata oltre 2,3 miliardi di dollari (dunque, unicorno), che di recente ha lanciato una carta di credito per bambini tramite Mastercard. A utilizzare i servizi di Greenlight, secondo i dati forniti dall’azienda, sono più di 5 milioni di utenti, tra genitori e figli. L’azienda è nata per fornire una carta di debito ai minori, aiutandoli così non soltanto a rendersi più autonomi nella vita di tutti i giorni, ma anche a comprendere il valore dei soldi.
Gohenry
Se è vero che le app di investimento sono un valido veicolo anche di educazione finanziaria, nell’ambito di cui stiamo trattando tale mission è ancora più accentuata. Gohenry svolge una funzione simile a quella di Greenlight. A un costo mensile di 3,99 dollari, la fintech UK consente ai genitori di monitorare le spese che i propri figli compiono attraverso la carta di debito della startup. Mamme e papà hanno un’app dedicata, i piccoli una ovviamente più adatta a loro.
BusyKid
“Ogni anno milioni di diplomati si affacciano al mondo reale senza aver mai seguito una sola lezione sul come gestire il denaro. I bambini imparano meglio facendo e BusyKid li aiuta a mettere in pratica importanti lezioni di vita dal palmo della mano”. La terza startup del nostro elenco è proprio BusyKid, che con questo messaggio sul proprio sito ribadisce la missione delle fintech nell’educazione finanziaria dei piccoli, nella speranza di contribuire a formare cittadini più consapevoli dei propri risparmi e investimenti. Anche in questo caso è prevista una carta di debito.
NuMoola
Sulla financial literacy si concentra anche NuMoola, altra fintech statunitense che ha l’obiettivo di avvicinare non soltanto i bambini, ma l’intera famiglia a una coscienza migliore sui risparmi e l’economia domestica. Disponibile sull’App Store, l’applicazione non si basa tanto su una carta di debito, quando su missioni che i genitori possono affidare ai figli, di modo da poi premiarli. Sulla piattaforma il conto e le voci di entrate e uscite sono il primo confronto con la propria contabilità.
Rooster Money
Chiude il nostro elenco di fintech per bambini Rooster Money, realtà UK, che dialoga con le famiglie proponendo anche in questo caso carte di debito. Stando ai dati di Crunchbase, le cifre del settore fintech per bambini non sono ancora così alte, ma restano comunque promettenti per un ambito appena sbocciato e che potrebbe impennare nei prossimi anni. Nel 2021 sono stati oltre 500 i milioni di dollari investiti in giro per il mondo su 89 prodotti e servizi fintech rivolti in maniera specifica al segmento.