La loro produzione interessa economia, lavoro, ma anche tecnologia, proprietà intellettuale e geopolitica
Nelle scorse ore il Consiglio Europeo e il Parlamento Europeo hanno raggiunto un accordo provvisorio sul Chips Act, una delle misure più attese che riguardano non soltanto le prospettive di produzione dei semiconduttori nel vecchio continente, ma anche investimenti e minore dipendenza da forniture estere. Il piano complessivo vale 43 miliardi di euro e comprende sia risorse pubbliche sia private e 3,3 miliardi deriveranno dal bilancio dell’UE. «Il Chips Act – sono le parole di Ebba Busch, ministra svedese per l’Energia, riprese dal sito del Consiglio europeo – pone l’Europa in prima linea nel campo delle tecnologie all’avanguardia, essenziali per le nostre transizioni verdi e digitali». Vediamo dunque quali sono i punti principali di questo accordo provvisorio sul Chips Act europeo. Il testo dovrà essere approvato da entrambi gli organi in maniera definitiva.
Sono tre i pilastri individuati dall’UE per mettere in cantiere il Chips Act: il primo è il “Chips for Europe Initiative” «per sostenere lo sviluppo di capacità tecnologiche su larga scala»; il secondo punta a trovare soluzioni per attrarre investimenti e garantire un quadro produttivo più autonomo e resiliente in caso di crisi della supply chain; il terzo riguarda la strutturazione di un sistema di monitoraggio in grado, per quanto possibile, di ragionare in maniera predittiva e agire in maniera tempestiva per rispondere a eventuali crisi nella filiera. Circostanza che, dopo la scoppio della pandemia, è stata subita da consumatori e aziende in tutta Europa.
Nell’accordo provvisorio sul Chips Act Europeo si cita il Chips Joint Undertaking che avrà la responsabilità di individuare i centri di eccellenza dove puntare a un’accelerazione di produzione di semiconduttori in Europa. La Commissione andrà poi a riconoscere quelle realtà più importanti e strategiche, definendole “design centre of excellence”. Nel testo si è infine deciso di rendere il più inclusivo possibile il Chips Act andando così a comprendere tutti i soggetti che, in un modo o nell’altro, partecipano in maniera attiva alla filiera e che potranno beneficiare degli investimenti. Per chi volesse approfondire il tema economico, tecnologico e geopolitico dei semiconduttori qui sotto trovate il link al nostro recente dossier sulla materia.