Secondo la Federal Trade Commission la società avrebbe reso impossibile la concorrenza nel commercio online
Come riporta la CNBC la causa antitrust contro Amazon era attesa da tempo. La Federal Trade Commission statunitense l’ha depositata nelle scorse ore in un tribunale di Seattle insieme ai procuratori generali di 17 Stati USA. Il nodo della questione riguarda accuse di attività monopolistica da parte della società guidata da Andy Jassy per quanto riguarda il commercio online e le pratiche che garantirebbero illegalmente la sua posizione dominante sul mercato. Nell’accusa si fa riferimento a due pratiche in particolare che elenchiamo qui sotto:
- Misure anti-sconto che punirebbero i venditori online dissuadendoli dall’offrire prezzi inferiori a quelli esposti su Amazon su altre piattaforme. «Se Amazon scopre che un venditore offre prodotti a prezzi inferiori altrove – si legge nella causa – può seppellire i venditori che praticano sconti così in basso nei risultati di ricerca di Amazon da renderli di fatto invisibili».
- Assegnare il badge Prime ai soli venditori che utilizzano il servizio di logistica Amazon. «Questa coercizione illegale ha a sua volta limitato la capacità dei concorrenti di competere efficacemente con Amazon».
Tra le accuse ad Amazon da parte della FTC e dei procuratori generali di 17 Stati USA c’è anche quella secondo cui l’azienda imporrebbe ai commercianti costose commissioni per la pubblicità dei propri prodotti sulla piattaforma. «La causa di oggi chiarisce che l’attenzione della FTC si è radicalmente allontanata dalla sua missione di proteggere i consumatori e la concorrenza», è stata la replica da parte di Amazon, che si è difesa dicendo che il proprio operato avrebbe invece stimolato «la concorrenza e l’innovazione nel settore della vendita al dettaglio».