In Italia il 54% dei consumatori ha un conto presso una banca non tradizionale o una fintech
Banche digitali, Buy Now Pay Later, Instant Payment e criptovalute: i consumatori del Vecchio continente, italiani inclusi, non hanno mai avuto tanta scelta. Ma per apprezzare davvero i nuovi mezzi, occorre essere tecnologici. Come se la cavano i nostri connazionali? Risponde a questa domanda la quinta edizione del Barometro dei Pagamenti e del Digitale presentata questa mattina a Milano da Sopra Steria e Galitt.
Buy Now Pay Later, debito oppure opportunità?
Si scopre così che i consumatori italiani apprezzano particolarmente la formula Buy Now Pay Later, soprattutto per il pagamento di articoli costosi (il 65%), ma può estendersi ad altre esigenze di acquisto e persino, per una minoranza, al pagamento di beni essenziali (ad esempio, spesa, bollette, ecc.). Sebbene il ricorso al Buy Now Pay Latersia diventato molto popolare, i consumatori temono i pericoli del debito (44%) o, pensano, ci sia dei costi aggiuntivi nascosti (43%). Allargando lo zoom, per oltre il 30% degli europei intervistati si tratta più di un debito che di un metodo di pagamento. Il 50% dei consumatori è anche riluttante ad accettare i costi che comporta.
Gli italiani apprezzano il pagamento istantaneo?
Il 35% dei consumatori italiani vede il pagamento istantaneo come un modo per gestire meglio il proprio denaro mentre un 37% si sentirebbe rassicurato sul pagamento effettuato istantaneamente. Il 43% dei consumatori pensa che ci siano costi aggiuntivi nascosti.
Affezionati alla carta
L’avvicendamento dal contante alla carta non è stato né rapido né indolore, basti pensare che il penultimo governo aveva introdotto la misura del Cashback proprio per velocizzarlo. Allo stesso modo, gli italiani preferiscono la carta alle nuove modalità di pagamento. Più della metà dei consumatori italiani (8 su 10) usa ancora la carta fisica, soprattutto per pagare in negozio. Il pagamento “mobile” comunque risulta essere in crescita in Italia: il 30% dei consumatori si dice pronto ad usare solo lo smartphone per pagare mentre il 41% vorrebbe avere a portata di mano sia lo smartphone, che la carta fisica. Infine, 6 italiani su 10 confermano che pagare con lo smartphone è semplice e porta ad un risparmio di tempo, mentre, il principale motivo di preoccupazione è la paura che lo smartphone finisca in mano a terze persone.
E le criptovalute?
La conoscenza delle criptovalute è alta (53% in media) e la maggior parte degli italiani che le possiede, lo fa a scopo di investimento con posizioni passive (9%, in media) piuttosto che per acquistare beni (3%, in media). La direzione che prenderanno i pagamenti con criptovalute è in gran parte influenzata dalla Generazione Z, che ancora una volta sono disposti a utilizzarle come metodo di pagamento. Infine, nonostante le criptovalute siano state progettate per funzionare al di fuori del sistema bancario, il 19 per cento degli intervistati si affiderebbe alle banche tradizionali per la gestione, mentre il 37 per cento si affiderebbe ad una banca online.
Banche fisiche o digitali?
Le banche tradizionali detengono ancora un grosso vantaggio competitivo rispetto ai concorrenti (il 74% dei consumatori ha un conto aperto in una banca tradizionale rispetto al 35% dei consumatori che ha un conto aperto nelle banche digitali e il 54% presso altri fornitori di servizi finanziari). In Italia, soprattutto nelle fasce d’età più giovani, si tende ad avere più di un conto/rapporto bancario, per esempio possedendo congiuntamente un conto in una banca tradizionale e uno in una banca digitale/altri fornitori.
“Esperienze di pagamento sempre più rapide, sicure e connesse sono una necessità per stare al passo con le ultime tendenze economiche e sociali”, ha chiosato Andrea Di Filippo, Direttore Divisione Servizi Finanziari di Sopra Steria Italia.